Dopo le ironie su Spelacchio, non sembrerebbe esserci pace neanche per il nuovo albero di Natale di Roma ribattezzato Spezzacchio: ecco quanto è costato.
In un modo o nell’altro, a Roma il consueto albero di Natale posizionato al centro di Piazza Venezia è destinato a far parlare di sé. Dopo le polemiche di dodici mesi fa con l’ormai celebre Spelacchio, anche quello di quest’anno sta attirando le immancabili ironie dei social.
Inizialmente tanto si era discusso sul suo costo e sulla sua sponsorizzazione da parte di Netflix, ma adesso che l’albero è arrivato nella capitale ed è stato innalzato subito è stato rinominato… Spezzacchio.
Da Spelacchio a Spezzacchio
Di questi tempi lo scorso anno faceva la sua comparsa a Piazza Venezia Spelacchio, l’albero di Natale del Comune di Roma così ribattezzato in quanto non particolarmente florido dopo aver avuto dei problemi nel suo trasporto dalla Val di Fiemme.
Spelacchio
Inizialmente il tutto era circoscritto alle classiche ironie sui social, passate poi in vere e proprie polemiche politiche: da una parte c’era il Movimento 5 Stelle che difendeva la bellezza dell’albero, definendolo “sobrio ed elegante”, dall’altra le opposizioni che invece impietose non risparmiavano critiche alla sindaca Raggi.
Prima di Natale anche il Comune però si è dovuto arrendere all’evidenza, con l’albero dichiarato “morto” e quindi tolto da Piazza Venezia. Spelacchio però nel frattempo ormai era diventato un’icona, famoso in tutto il mondo anche se per demeriti più che per meriti.
Fatto ritorno in Val di Fiemme, è stato affidato a una segheria per ricavare dal suo legno una Baby Little Home, una casetta dove le mamme possono allattare o cambiare i bambini poi donata alla città di Roma.
Dopo Spelacchio, tutti gli occhi quindi erano già da tempo puntati sull’albero di Natale di quest’anno. Al suo arrivo a Piazza Venezia però in molti hanno notato come diversi rami fossero mancanti oppure spezzati.
Spezzacchio
Da qui ecco il soprannome di Spezzacchio, con la ditta che ha fornito l’albero che subito ha spiegato i motivi di questa sorta di ammaccamento: “Era previsto e prevedibile che nel corso di un viaggio di circa 700 km qualche ramo si incrinasse e si spezzasse, anche perché l’albero è stato sottoposto a una legatura particolare in modo da spostarlo rispettando tutte le norme di sicurezza”.
“Le squadre che sono sul posto - ha spiegato poi il proprietario del vivaio da dove arriva l’albero - hanno le competenze e gli strumenti necessari per sistemare tutto in modo che l’albero risulti assolutamente perfetto al momento dell’accensione. Addirittura alcuni rami erano stati tagliati qui per essere poi rimontati a Roma”.
I costi
Quando il prossimo 8 dicembre come da tradizione Spezzacchio verrà acceso, secondo i responsabili tutto sarà perfetto. A dire la verità ironie a parte, molte delle polemiche su Spelacchio derivarono dal suo costo e non dalla sua fine (l’inconveniente tecnico poteva capitare).
Lo scorso anno il Comune di Roma per il servizio di ritiro, trasporto eccezionale, posizionamento, comprensivo di rimozione e smaltimento al termine delle festività natalizie, aveva stipulato un contratto dal costo di 48.677 euro.
L’abete invece come sempre era stato donato dalla Val di Fiemme. La stessa ditta però il Natale precedente aveva fornito gli stessi servizi per 15.000 euro, tre volte in meno rispetto al 2017.
Il Comune quindi era stato criticato per questa spesa dai costi triplicati, con un risultato poi disastroso tra le altre cose. Questa vicenda però ha dato grande popolarità all’albero della capitale, tanto da attirare anche un importante sponsor.
Il Campidoglio infatti ha accettato l’offerta arrivata da Netflix che, pagando la considerevole cifra di 376.000 euro, sarà lo sponsor dell’albero di Natale di Piazza Venezia usandolo come suo testimonial.
Si dovrà vedere adesso però se Spezzacchio uscirà fuori rinvigorito dal maquillage dei tecnici: in caso di un nuovo flop, oltre che con le ironie dei social il Comune di Roma potrebbe anche dover fare i conti con le esigenze di Netflix.
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