Sondaggi, gli italiani stanno meno con l’Ucraina: perché cresce il fronte degli scontenti

Alessandro Cipolla

08/06/2022

08/06/2022 - 12:53

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Per un sondaggio di Ipsos nelle ultime settimane sarebbe diminuito il numero degli italiani che in questa guerra stanno dalla parte dell’Ucraina, mentre calano anche i favorevoli alle sanzioni contro la Russia.

Sondaggi, gli italiani stanno meno con l’Ucraina: perché cresce il fronte degli scontenti

Da quando lo scorso 24 febbraio è scoppiata la guerra in Ucraina, l’istituto Ipsos per conto del Corriere della Sera ha realizzato a scadenza quasi mensile una serie di sondaggi per cercare di capire come con il passare delle settimane possa essere cambiata la percezione degli italiani nei confronti di questo conflitto che, al momento, sembrerebbe essere molto lontano da una soluzione visto il totale stallo per quanto riguarda le trattative diplomatiche.

Sondaggio Ipsos guerra in Ucraina Sondaggio Ipsos guerra in Ucraina Fonte Corriere della Sera

Guardando come sono cambiate le percentuali snocciolate dal sondaggio, si può notare come generalmente in Italia la maggior parte dei cittadini in questa guerra stia dalla parte dell’Ucraina, anche se i sostenitori di Kiev sarebbero in calo.

Se al 17 marzo il 57% sosteneva l’Ucraina in questa guerra, al primo giugno la percentuale sarebbe calata al 49%. Il numero di chi sta con la Russia invece in questo lasso di tempo sarebbe aumentato dal 5 al 7%, ma l’incremento maggiore ci sarebbe stato tra chi non si schiera da nessuna delle due parti: dal 38 al 44%.

Da notare poi come il 13% degli elettori di Fratelli d’Italia starebbe con la Russia, contro il 7% di quelli della Lega e il 3% del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia.

Nonostante il rischio sempre più concreto di una escalation bellica che potrebbe coinvolgere anche la Nato, per il sondaggio la percentuale dei molto preoccupati da questa guerra sarebbe calata dal 51 al 32%.

Sondaggi: gli italiani e la guerra in Ucraina

Molto interessante è vedere anche come stando al sondaggio sarebbe cambiata la posizione degli italiani in merito alle sanzioni alla Russia. Complessivamente i favorevoli sarebbero passati dal 55% del 17 marzo al 47% del primo giugno.

Anche qui tra gli elettori dei vari partiti i più scontenti sarebbero quelli di Fratelli d’Italia (25%), ma sorprende anche il 19% di molto contrari tra le altre liste del centrosinistra, visto che nell’altro sondaggio questi elettori con solo l’1% sono stati quelli che meno si sono schierati al fianco della Russia.

Il motivo di fondo della possibile diminuzione del sostegno all’Ucraina, che rimarrebbe comunque molto diffuso, e del contemporaneo aumento della contrarietà alle sanzioni contro la Russia, probabilmente è da ricondurre ai riflessi economici di questa guerra in Italia.

L’aumento dell’inflazione e l’impennata delle bollette stanno mettendo in difficoltà molti italiani, con le risposte finora insufficienti messe in campo dal nostro governo e dall’Europa che hanno fatto storcere il naso a tanti cittadini.

Se per il Corriere della Sera questo aumento dello scetticismo sarebbe riconducibile alla propaganda filo-putiniana di diversi giornalisti e blogger, tanto che si starebbero muovendo anche i servi segreti a riguardo, questa tesi appare assai debole visto che la quasi totalità dei media si è subito schierata in maniera granitica al fianco di Kiev.

L’aumento della contrarietà alle sanzioni molto più semplicemente potrebbe essere dovuta al fatto che, dopo sei pacchetti, ancora non si vedrebbe alcun risultato nonostante queste misure siano state presentate come la grande arma nelle mani dell’Occidente per fermare Putin.

Al contrario sono invece evidenti i rincari, vedi per la benzina, dovuti alle sanzioni, con la triste prospettiva che la situazione possa peggiorare nei prossimi mesi: più che la propaganda filo-russa, è la perdita del potere d’acquisto il più grande nemico delle sanzioni occidentali contro Mosca.

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