Social network: Alibaba punta su Weibo, il Twitter made in Cina

Nadia Fusar Poli

09/05/2013

Ecco l’affare che potrebbe ridisegnare l’intero scenario 2.0 della Cina. Alibaba acquista il 18% di Weibo, il Twitter cinese, sfidando di fatto il dominio di Android, il sistema operativo di Google.

Social network: Alibaba punta su Weibo, il Twitter made in Cina

Mentre la Cina celebrava il 1°maggio e i suoi lavoratori, i dirigenti di due delle più importanti aziende web del Paese erano impegnati a siglare un affare che potrebbe ridisegnare l’intero scenario 2.0 della nazione.

Alibaba, la più grande società cinese di e-commerce e pagamenti online, ha annunciato di aver acquistato una quota pari al 18 per cento delle azioni Weibo, filiale di Sina Corporation, per un valore di 586 milioni di dollari. L’accordo dovrebbe rilanciare il fatturato di Sina attraverso il social commerce. Weibo, un servizio di microblogging simile a Twitter, è uno dei più grandi social network della Cina. Qual è la portata dell’accordo? In sostanza, è un po’ come se Amazon o eBay dovessero investire in Twitter!

Le prime tre società Internet della Cina, conosciute come BAT, sono Baidu, Alibaba e Tencent. Baidu, quotata sul mercato Nasdaq, ha una capitalizzazione di mercato di circa $30 miliardi e si è imposta quale motore di ricerca di riferimento. Alibaba è privata, ma una eventuale offerta pubblica iniziale, attesa nel 2013 negli Stati Uniti o sulla piazza di Hong Kong, potrebbe rendere l’azienda una delle più importanti del settore Internet in tutto il mondo. Alibaba Group possiede tre importanti piattaforme di e-commerce in Cina: Taobao, Tmall e Alipay. Taobao è più simile a eBay. In un solo giorno, lo scorso mese di novembre, ha realizzato $ 3 miliardi di ricavi. Tencent è quotata a Hong Kong e vale quasi 65 miliardi di dollari, quasi quanto Facebook. Ha mosso i suoi primi passi come piattaforma di messaggistica su misura per il mercato cinese.

L’utilizzo di Internet mobile è in rapida ascesa in Cina: una crescita esponenziale in gran parte dovuta della proliferazione di Google Android e degli smartphone a basso costo, rigorosamente made in Cina. Centinaia di milioni di utenti Weibo, accedono sempre più spesso al servizio proprio dai dispositivi mobili, piuttosto che da PC. Tencent ha un proprio servizio di Weibo (Weibo è la parola cinese utilizzata per il microblogging), così come WeChat, un servizio di messaggistica mobile e di social networking che ha diverse centinaia di milioni di utenti registrati. Nel mese di dicembre, WeChat è stato citato come uno delle otto tendenze da tenere d’occhio nel 2013.

L’accordo con Sina è parte della strategia di Alibaba, insieme ad altre iniziative come lo sviluppo di un nuovo sistema operativo mobile, Alibaba Mobile OS, per diventare la principale società di telefonia mobile in Cina.

Recenti segnali lasciano tuttavia intendere che questo convulso scenario, questa "gabbia gigante" in cui cresce il fermento e si concludono affari, sta destando qualche preoccupazione al governo cinese. Il 2 maggio, lo State Internet Information Office della Cina ha dichiarato guerra ai rumors che corrono sul web perché "hanno compromesso la credibilità dei media online, perturbato il normale ordine di comunicazione e suscitato grande avversione tra il pubblico".

I rumors online hanno rappresentato un vero problema, ma la loro censura e condanna, può essere utilizzata per obiettivi ben più ampi. L’annuncio della scorsa settimana fa eco ad una recente norma volta a rafforzare i controlli multimediali, introdotta nel mese di aprile. L’opinione pubblica rappresenta ancora oggi una “bestia nera” per i funzionari cinesi e il governo continua a dettare alcune linee guida per regolamentare e controllare la comunicazione e le informazioni trattate dai media.

I regolatori non sempre l’avranno vinta, ma sarebbe un errore pensare che non continueranno a spingere sull’acceleratore del “controllo 2.0”, soprattutto quando il lavoro di propaganda e l’ideologia sono così rilevanti per il controllo del partito. Se è evidente che la leadership della Cina porterà avanti la riforma economica senza l’attuazione di riforme politiche strutturali, appare altrettanto chiaro l’intento di costruire un "Internet con caratteristiche cinesi", a immagine e somiglianza della Cina. Vista la portata delle attività di business e la creazione di ricchezza nel settore, la gabbia sembra essere realmente dorata e potrebbe rivelarsi molto più robusta di quanto molti si aspettano…

Fonte: www.dealbook.nytimes.com

Argomenti

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it