L’Ema ha annunciato l’avvio dell’esame del vaccino anti-Covid sviluppato da Sinovac: il siero cinese così potrebbe arrivare anche in Italia, ma in Cile ha avuto un tasso di efficacia del 56,5%.
In Italia tra qualche mese potrebbe arrivare anche un vaccino cinese. Con un tweet, l’Ema infatti ha annunciato l’avvio dell’esame del siero sviluppato dalla Sinovac. A farne richiesta è un’azienda farmaceutica di Pomezia, la Life’On.
Questo vuol dire che adesso l’Agenzia europea per i medicinali valuterà i dati appena l’azienda cinese li avrà inviati. Quando ci saranno numeri sufficienti, allora l’Ema potrà avviare la domanda formale di autorizzazione per l’immissione in commercio.
Una procedura quella di autorizzazione che di solito necessita di un paio di mesi di tempo. Quello di Sinovac potrebbe essere così il primo vaccino made in Cina ad arrivare in Italia e negli altri Paesi dell’Unione Europea.
“La decisione si basa sui risultati preliminari di studi di laboratorio e clinici - si legge in una nota Ansa - che suggeriscono come il vaccino inneschi la produzione di anticorpi che prendono di mira Sars-CoV-2, il virus che causa il Covid-19, e può aiutare a proteggere dalla malattia”.
Vaccino Sinovac: caratteristiche e il caso Cile
CoronaVac, questo è il nome del siero sviluppato dalla Sinovac, è un vaccino che usa il coronavirus inattivato per stimolare il sistema immunitario. Un modalità questa tradizionale e non a mRna come quelli di Pfizer e Moderna.
Non necessitando di temperature polari o del frigo per la conservazione, può essere mantenuto tra i 2 e gli 8 °C come i vaccini antinfluenzali, può essere facilmente trasportato e restare in magazzino anche per tre anni.
Il prezzo del vaccino anti-Covid di Sinovac si dovrebbe aggirare sui 10 dollari a dose. Al momento il siero è stato autorizzato per l’uso emergenziale in Cina, mentre lo scorso marzo l’Ucraina ha deciso di stringere un accordo per la fornitura di 5 milioni di dosi.
In Cile invece Sinovac ha inviato 20 milioni di dosi, ma i risultati non sembrerebbero essere entusiasmanti. “Uno studio condotto dai ricercatori dell’Universidad de Chile sui risultati della campagna di vaccinazione - ha scritto il Corriere - ha concluso che la protezione è mediamente del 56,5% a due settimane dalla somministrazione di entrambe le dosi previste e di appena il 3% dopo la prima dose”.
Considerando l’aumento dei contagi degli ultimi tempi in Cile e che nel Paese sudamericano è stato utilizzato per il 97% delle somministrazioni il vaccino di Sinovac, il siero è finito sul banco degli imputati tanto che anche il Governo cinese ha ammesso la potenziale scarsa efficacia.
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