Sergio Battelli: chi è il politico con la terza media che vigilerà sui fondi europei

Antonio Cosenza

8 Agosto 2020 - 12:49

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Sergio Battelli, Movimento 5 Stelle, è stato confermato Presidente della Commissione per le Politiche UE. Ma c’è chi non è d’accordo a causa del suo titolo di studio.

Sergio Battelli: chi è il politico con la terza media che vigilerà sui fondi europei

Sergio Battelli è Presidente della Commissione per le Politiche UE alla Camera e per questo motivo avrà un ruolo di primo piano nella gestione dei fondi del Recovery Fund.

Un ruolo di vigilanza, su circa 200 miliardi di euro (82 a fondo perduto e 127 di prestiti), che - come ricordato dallo stesso Battelli - non verrà svolto da lui in prima persona: non è ovviamente il Presidente di una singola Commissione parlamentare ad occuparsi del Recovery Fund, ma il Governo (con il CIAE, Comitato Interministeriale per gli Affari Europei) insieme al Parlamento. E a tal proposito questi, spiega Battelli, “stanno già lavorando ad un piano che permetta al Paese di rimettersi in piedi e ricominciare a correre”.

Ma per quale motivo Battelli è dovuto intervenire in prima persona per spiegare - semmai ce ne fosse bisogno - il funzionamento delle istituzioni? Perché a seguito della sua conferma alla Presidenza della Commissione per le Politiche UE alla Camera non sono mancate le polemiche di coloro che ritengono Battelli sia inadeguato per un tale ruolo, in quanto il deputato ha appena la terza media.

Si riapre, quindi, ancora una volta il dibattito dell’importanza del titolo di studio nella politica, un discorso che vale tanto per il Movimento 5 Stelle quanto per altri partiti politici (qui la lista dei politici senza laurea). Perché se da una parte è vero che Battelli da solo non vigilerà sui fondi del Recovery Fund, va comunque detto che questo ricoprirà un importante ruolo nell’intero processo.

Ed è ovvio che la speranza dei cittadini sia quella per cui a ricoprire determinate cariche siano persone dall’alto tasso culturale e con una certificata esperienza della materia.

Ribadiamo che questo vale tanto per Battelli quanto per tutta la classe politica, fermo restando comunque che non è un solo titolo di studio a definire se una persona è meritevole di ricoprire o meno un tale ruolo.

E non si possono dare colpe al deputato del Movimento 5 Stelle in quanto questo è in Parlamento perché eletto dai cittadini e anche per il ruolo di Presidente della Commissione ha dovuto vincere un’elezione. Non si tratta, infatti, di una nomina, bensì di un’elezione effettuata dagli altri componenti della Commissione.

Ma vediamo nel dettaglio chi è Sergio Battelli e qual è il suo trascorso prima di entrare in politica.

Sergio Battelli: chi è il Presidente della Commissione per le Politiche UE alla Camera

Ligure, 37 anni, Sergio Battelli è un deputato eletto con il Movimento 5 Stelle. A far discutere il titolo di studio, così come la poca esperienza maturata in ambito professionale. Deputato dal 2013, da allora la politica è la sua unica assorbente attività. Nella precedente esperienza in Parlamento è stato anche Presidente della Commissione Cultura alla Camera, mentre adesso è a capo della Commissione per le Politiche UE alla Camera.

Come già anticipato, come titolo di studio può vantare solamente una licenza media. A tal proposito, Battelli ha spiegato di aver interrotto la scuola superiore al quarto anno per problemi di salute, ai quali ha dovuto dedicare due anni della sua vita per poterli risolvere. Un ostacolo che una volta superato non gli ha comunque dato la voglia di riprendere gli studi: “Sicuramente è stato un errore” - dichiara Battelli - “ma chi mi conosce bene sa che ho sempre continuato a studiare e a lavorare onestamente”.

Ma c’è chi ritiene che anche il suo Curriculum professionale non giustifichi l’importante ruolo ricoperto oggi: come esperienze lavorative, infatti, Battelli può offrire 10 anni da commesso in un negozio di animali.

C’è chi ritiene si tratti di un profilo carente per guidare una Commissione parlamentare, ma in sua difesa va detto che non è una situazione così rara in politica, e che comunque è stato eletto sia dai cittadini (per l’elezione come deputato) che dai suoi colleghi deputati (come Presidente di Commissione).

Attaccare lui, quindi, equivale ad attaccare l’intero sistema democratico.

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