Sentenze incomprensibili: i giudici usano un linguaggio poco fruibile ai cittadini. L’Accademia della crusca invita a cambiare rotta e propone dei corsi ai magistrati.
Le sentenze dei giudici, nella maggior parte dei casi, sono incomprensibili ai comuni cittadini. Infatti, in ambito legale, vige un linguaggio eccessivamente tecnico e ricco di espressioni arcaiche, spesso latine, cosa che rende difficile - se non impossibile - ad un normale cittadino capirne il contenuto.
Così, l’Accademia delle crusca, insieme al Consiglio di Stato, sono intervenute per invitare i giudici ad usare un linguaggio più semplice e comprensibile. Infatti - dice la Crusca - si può essere esaustivi anche con un linguaggio semplice.
Pertanto, la motivazione della sentenza deve essere chiara e semplice, dato che il suo scopo è proprio quello di arrivare alle parti in causa, che, appunto, sono comuni cittadini senza formazione giuridica.
Queste le argomentazioni di Filippo Patroni Griffi, presidente del Consiglio di Stato, e Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della crusca.
Sentenze incomprensibili: intervengono il Consiglio di Stato e l’Accademia della crusca
Il linguaggio giuridico, sia dei giudici che degli avvocati, spesso è incomprensibile, cosa che a volte ha l’effetto di aumentare il distacco tra i comuni cittadini e il mondo della giustizia.
Si tratta di un grave errore, in quanto giudici ed avvocati dovrebbero lavorare al servizio dei cittadini e, quindi, usare un linguaggio chiaro ed esplicito, fruibile anche a chi non ha fatto studi giuridici.
Così, il Consiglio di Stato e l’Accademia della crusca sono intervenuti per ammonire i giudici.
Il presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, e il Presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, hanno sottoscritto una convenzione, sottolineato che le motivazioni delle sentenze dovrebbero avere un linguaggio meno tecnico. Esse, infatti, servono a far capire alle parti le ragioni di diritto che hanno portato a quella decisione.
Insomma, in poche parole, l’Accademia della crusca ha “bacchettato” i giudici per il fatto di utilizzare troppo spesso arcaismi, tecnicismi ed espressioni latine, che i comuni cittadini non sono in grado di comprendere a pieno.
L’accordo tra l’Accademia della crusca e l’Ufficio Studi della Giustizia Amministrativa
L’Accademia della crusca ha stipulato un accordo con l’Ufficio Studi della Giustizia Amministrativa - rappresentato dal Presidente Marco Lipari - della durata di quattro anni, senza oneri economici. L’accordo ha ad oggetto il miglioramento delle tecniche di redazione di sentenze, provvedimenti giurisdizionali e pareri.
La sinergia tra i due istituti, come sottolineato nella nota congiunta, servirà ad accrescere l’efficacia e la trasparenza delle sentenze dei giudici, soprattutto nella parte delle motivazioni.
Tale convenzione prevede corsi di formazione e sensibilizzazione dei magistrati e di tutto il personale di cui si avvalgono, compresi i tirocinanti e gli operatori amministrativi.
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