Scuola, le prove Invalsi certificano il disastro della Dad

Teresa Maddonni

15 Luglio 2021 - 10:17

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Scuola: i risultati delle prove Invalsi 2021 mostrano il calo degli apprendimenti rispetto al 2019 in Italiano, Matematica e Inglese. La Dad ha contribuito anche alla dispersione scolastica.

Scuola, le prove Invalsi certificano il disastro della Dad

Scuola: le prove Invalsi del 2021 certificano il disastro della Dad per le conseguenze negative sugli apprendimenti degli studenti.

I livelli di apprendimento degli studenti nella scuola sono in calo e molto è imputabile alla didattica a distanza, quindi alla pandemia, laddove solo le elementari rimangono stabili.

Il problema maggiore si ha infatti per i ragazzi che a settembre frequenteranno il primo anno delle scuole superiori e per coloro che hanno conseguito la Maturità quest’anno: i dati sono sconcertanti con livelli di apprendimento che mostrano un ritardo rispetto al grado di scuola frequentato.

I problemi maggiori, secondo Invalsi, si hanno al Sud e sempre più preoccupante diventa il fenomeno della dispersione scolastica, anche e soprattutto quella implicita.

Le prove Invalsi 2021, dopo lo stop forzato a causa della pandemia dello scorso anno, sono state svolte nelle classi seconde e quinte della primaria, nelle classi terze delle medie e nelle quinte che hanno affrontato la Maturità 2021. Le materie testate sono come sempre Italiano, Matematica e Inglese.

Le prove Invalsi 2021, come il rapporto sottolinea, fanno emergere che le perdite maggiori di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli.

Scuola: i risultati Invalsi che certificano il disastro della Dad

Sulla scuola i risultati delle prove Invalsi, che vanno a certificare il disastro della Dad, sono sconcertanti. Restano stabili, sui livelli del 2019, i risultati delle elementari, ma peggiora la situazione di medie e superiori.

Per quanto riguarda le scuole medie 2 ragazzi su 5, arrivando al 50 o al 60 per cento al Sud, mostrano competenze da quinta elementare. Mentre 1 su 2 dei ragazzi che hanno conseguito la Maturità ha competenze da terza media per arrivare al massimo al primo anno delle superiori.

Come si legge nel rapporto sulle Prove Invalsi 2021:

  • per la scuola primaria il quadro tra 2019 e 2021 resta stabile. I risultati medi di Italiano al termine della seconda primaria e della quinta primaria sono molto simili all’interno di ciascun grado scolastico in tutto il Paese. Per Matematica, invece, si osserva un leggero calo del risultato medio complessivo rispetto al 2019 e una piccola riduzione del numero degli allievi che raggiungono risultati buoni o molto buoni (livelli 4-5-6). Buoni invece i risultati di inglese.
  • nella secondaria di primo grado aumentano gli studenti che non raggiungono risultati adeguati vale a dire non in linea con quanto stabilito dalle indicazioni nazionali. Rispetto al 2019 i risultati del 2021 di Italiano e Matematica sono più bassi, mentre quelli di Inglese (sia listening sia reading) sono stabili;
  • per la scuola secondaria di secondo grado rispetto al 2019 i risultati del 2021 di Italiano e Matematica sono più bassi, mentre quelli di Inglese (sia listening sia reading) sono stabili.

Si legge nel rapporto:

“I divari territoriali si ampliano maggiormente passando dalle regioni del Centro-nord a quelle del Mezzogiorno. In molte regioni del Mezzogiorno oltre la metà degli studenti non raggiunge nemmeno la soglia minima di competenze in Italiano (Campania 64%, Calabria 64%, Puglia 59%, Sicilia 57%, Sardegna 53%, Abruzzo 50%). ”

Risultati prove Invalsi 2021
Sintesi primi risultati prove Invalsi 2021

Scuola: le prove Invalsi certificano la dispersione scolastica

Nella scuola le prove Invalsi certificano la dispersione scolastica. Come si legge infatti nel rapporto sulle prove Invalsi:

“La pandemia potrebbe avere aggravato il problema della dispersione scolastica, soprattutto nelle sue componenti più difficili da individuare e quantificare. La disponibilità di dati censuari sugli apprendimenti, confrontabili su base nazionale, permette di individuare quegli studenti che, pur non essendo dispersi in senso formale, escono però dalla scuola senza le competenze fondamentali, quindi a forte rischio di avere prospettive di inserimento nella società non molto diverse da quelle degli studenti che non hanno terminato la scuola secondaria di secondo grado. Tale forma di dispersione scolastica è stata definita dispersione scolastica implicita o nascosta.”

Rispetto al 2019 la dispersione scolastica implicita nel 2021 si è aggravata con la pandemia passando dal 7 al 9,5% dell’ultimo anno. Valori maggiori si sono registrati, secondo i risultati del rapporto Invalsi, nel Mezzogiorno:

  • Calabria 22,4%;
  • Campania 20,1%;
  • Sicilia 16,5%;
  • Puglia 16,2%;
  • Sardegna 15,2%;
  • Basilicata 10,8%;
  • Abruzzo 10,2%.

Si legge nel rapporto che si tratta di un “fenomeno particolarmente preoccupante poiché nelle stesse regioni anche il numero di dispersi espliciti (coloro che hanno abbandonato la scuola prima del diploma) è considerevolmente più alto della media nazionale”.

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