Scuola: arrivano le linee guida per il primo soccorso

Sveva De Angelis Coccanari

4 Ottobre 2017 - 16:55

A Novembre verranno ufficializzate le linee guida per il primo soccorso a scuola. Ecco le parole di Mario Balzanelli, presidente della Società Sistema 118, a riguardo.

Scuola: arrivano le linee guida per il primo soccorso

Sono già pronte, ma saranno presentate ufficialmente a Novembre le linee guida per insegnare il primo soccorso a scuola. A dare la notizia è il presidente della Società Sistema 118 Mario Balzanelli che ha riferito tale annuncio durante l’ultimo congresso della società tenutosi a Roma.

Primo soccorso a scuola: cosa dice la legge

Si era già parlato della possibilità di insegnare l’utilizzo di un defibrillatore, del massaggio cardiaco e di altre tecniche in un comma della legge 107/15 sulla “buona scuola”.

Infatti il comma 10 dell’art. 1 di tale legge stabilisce che nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si debbano svolgere iniziative di formazione rivolte agli alunni per promuovere la conoscenza delle tecniche del primo soccorso.

Tali tecniche dovranno essere svolte nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica e con la collaborazione del 118 che si occupa di fornire servizi di primo soccorso nel caso di emergenza territoriale.
Anche secondo gli esperti tali provvedimenti si rendono necessari e ancor di più si dovrebbe rendere tale l’aumento del personale e dei mezzi di soccorso necessari non solo per intervenire, ma anche per fare formazione.

Linee guida per il primo soccorso a scuola: le parole di Balzanelli

Sebbene le linee guida per le regole del primo soccorso arriveranno solo a Novembre il percorso che esse hanno intrapreso prima di rendersi effettive è partito nel 2005 grazie all’impegno di Balzanelli, che, sempre durante il suo intervento nel congresso della Società Sistema 118, ha chiarito il suo pensiero riguardo la faccenda:

Ora con le linee guida non ci sono più scuse le scuole avranno tutti gli strumenti per adottare il corso. Avviare primo soccorso nelle scuole è un primo passo per interfacciarci con la società civile, puntiamo non solo agli alunni ma anche agli adulti. L’obiettivo è avere un”Italia cardiorprotetta’, con da una parte sempre più persone che sanno come fare la rianimazione cardiopolmonare e dall’altra una distribuzione maggiore dei defibrillatori, non solo nelle scuole e nelle palestre ma anche nei condomini e sui mezzi di trasporto, dai treni ai mezzi pubblici.

Se si tiene conto che in Italia sono circa 60.000 le persone che ogni anno perdono la vita a seguito di morte improvvisa e che circa un terzo avrebbe potuto salvarsi se si fosse intervenute con un massaggio cardiaco in tempo ci si rende conto di quanto questo provvedimento sia importante e auspicabile.

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