Scrutinio scuola 2015/2016: come dare il voto finale? Date e informazioni

Simone Micocci

23 Maggio 2016 - 13:20

condividi

Scuola, si avvicina il momento dello scrutinio finale dell’anno 2015/2016. In base a quali criteri un insegnante deve assegnare il voto finale?

Scrutinio scuola 2015/2016: come dare il voto finale? Date e informazioni

Scrutini Scuola 2016: come dare il voto corretto a un alunno?

L’anno scolastico 2015/2016 sta per finire e presto gli insegnanti di ogni classe si riuniranno per il tradizionale scrutinio di fine anno. Bocciati e promossi, voto finale e debiti formativi; il destino di ogni singolo studente italiano si deciderà al momento dello scrutinio 2016.

Vista l’importanza dello scrutinio abbiamo pensato di scrivere una guida con tutte le informazioni necessarie. In particolare abbiamo risposto ad una domanda molto comune tra gli insegnati: è giusto dare un voto finale basandosi esclusivamente sulla media ricavata dai voti? Infatti, con l’introduzione del registro elettronico sempre più insegnanti scelgono di ricavare la valutazione finale solo dalla media matematica fornita da questo dispositivo.

Tuttavia, questa pratica non è totalmente corretta e di seguito vi spiegheremo perché. Prima però vediamo tutto quello che c’è da sapere sui scrutini dell’anno scolastico 2015/2016: date, ruolo del dirigente scolastico e significato dei prescrutini.

Scrutini anno scolastico 2015/2016: date

Come specificato dalla normativa, gli scrutini di fine anno si possono tenere solo al termine delle lezioni. Naturalmente gli scrutini scolastici per ogni classe non si possono tenere contemporaneamente, in quanto diversi insegnanti dovranno prendere parte a più di uno. Per questo motivo, ogni collegio potrà scegliere autonomamente la data dello scrutinio, purché la data sia successiva all’8 giugno 2016.

Infatti, ogni anno il MIUR emana delle note in cui prevede dei contratti di proroga per tutti quei docenti che dopo il termine delle lezioni hanno bisogno di un nuovo contratto perché devono prendere parte a scrutini o esami. Quindi, anticipando gli scrutini i supplenti verrebbero penalizzati e potrebbero rivendicare il loro diritto alla proroga del contratto.

Scrutini anno scolastico 2015/2016: qual è il ruolo del dirigente scolastico?

Per alcuni gradi d’istruzione il dirigente scolastico ha la facoltà di decidere, insieme all’intero corpo insegnante, se un alunno deve essere ammesso all’anno successivo o no. Nel dettaglio, il DPR 122/2009 stabilisce che nella scuola secondaria di primo grado la valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe presieduto dal dirigente scolastico (o da un suo delegato). Quindi, la valutazione finale è votata, ove necessario, a maggioranza. Lo stesso vale per gli alunni nella scuola secondaria di secondo grado.

Nella scuola primaria, invece, il ruolo del dirigente scolastico è differente. Infatti, a partire dall’anno scolastico 2008/2009, la valutazione annuale di un alunno si stabilisce tramite l’attribuzione di voti espressi in decimi e motivati con un giudizio analitico “sul livello globale di maturazione raggiunto dall’allievo”. Inoltre, i docenti di una scuola primaria possono scegliere se ammettere o no un allievo solo in casi eccezionali motivati da specifica motivazione. A questa decisione però non prende parte il dirigente scolastico.

Anno scolastico 2015/2016: cosa sono i prescrutini?

Spesso si sente parlare di prescrutini, ma cosa sono? Questi sono delle “normali” attività funzionali all’insegnamento previste obbligatoriamente nel piano annuale delle attività scolastiche. Dal momento che durante i prescrutini non può essere presa nessuna decisione definitiva sulla valutazione finale di un allievo, non è richiesto il “collegio perfetto”.

I prescrutini quindi non sono altro che una pratica con cui gli insegnanti decidono di anticipare tutte le decisioni che saranno ratificate al momento dello scrutinio finale.

Scrutinio anno scolastico 2015/2016: come dare la valutazione corretta?

La valutazione di fine anno è molto importante per un alunno, specialmente nelle scuole secondarie di secondo grado dove influisce non solo sul debito formativo, ma anche sul totale di crediti che serviranno per determinare il voto finale della Maturità.

Da quando sono stati introdotti i registri elettronici molti insegnanti assegnano il voto basandosi esclusivamente sulla media matematica fornita da questo strumento. Si tratta però di una pratica sbagliata, perché ha svilito il senso originario della funzione valutativa che spetta ad ogni docente.

Infatti, come specificato dal DPR n.122 del 2009, nonostante “la valutazione sia espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione individuale e collegiale” questa deve essere il frutto di un processo logico-argomentativo fondato sull’uso di verifiche orali e scritte e su delle osservazioni sul percorso di apprendimento che è stato fatto dal singolo alunno.

In sostanza, la valutazione di fine anno, e non solo, deve scaturire dall’analisi di diversi fattori, come il comportamento, il processo di apprendimento e naturalmente il rendimento scolastico complessivo. La valutazione deve essere “informativa del percorso soggettivo compiuto dall’alunno” e deve mettere il luce le potenzialità e le carenze. Per questo motivo deve essere allegata ad una motivazione circa l’attribuzione del singolo voto.

Ciò non vuol dire che il voto finale non può essere il risultato della media matematica, ma che deve essere integrato dalla spiegazione circostanziata sulle decisioni assunte dal Consiglio di classe.

Tutto ciò è confermato anche dall’art 79 del R.D. n.653 del 1925 in cui viene dichiarato che i voti si assegnano, su “proposta dei singoli professori,in base ad un giudizio brevemente motivato desunto da un congruo numero di interrogazioni e di esercizi scritti, grafici o pratici fatti in casa o a scuola, corretti e classificati durante il trimestre o durante l’ultimo periodo delle lezioni”.

Quindi, ogni valutazione finale non può ridursi ad un semplice elenco di voti, ma deve essere integrata con giudizi ed espressioni sul profilo scolastico dell’alunno. Ciò è molto importante, perché bisogna ricordare che un iter procedurale non a norma di legge può portare all’annullamento del giudizio finale.

Argomenti

# Scuola

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO