Scandalo finanziario per Boris Johnson? Cosa succede nel Regno Unito

Riccardo Lozzi

03/05/2021

Boris Johnson al centro di uno scandalo finanziario. Il primo ministro inglese è accusato di aver utilizzato i finanziamenti elettorali per ristrutturare l’appartamento di Downing Street.

Scandalo finanziario per Boris Johnson? Cosa succede nel Regno Unito

Negli ultimi giorni Boris Johnson si trova al centro di una bufera sollevata dai media del Regno Unito su un presunto scandalo finanziario.

Nonostante dopo diversi mesi difficili il primo ministro britannico sembrava fosse riuscito a conquistare una certa popolarità nell’opinione pubblica, grazie innanzitutto al successo del piano vaccinale, ma anche al suo ruolo nella vicenda Superlega, Johnson è finito nel mirino delle autorità giudiziarie e dei principali quotidiani per essere sospettato di aver utilizzato fondi elettorali per scopi privati.

La Commissione Elettorale della Gran Bretagna, l’agenzia indipendente incaricata di controllare il finanziamento dei partiti e i processi di voto della nazione, ha infatti avviato alcune indagini sui costi sostenuti da Johnson per la ristrutturazione dell’appartamento di Downing Street 10, sede ufficiale del primo ministro, e per i servizi di assistenza infantile per il suo sesto figlio.

Come ha riportato il Sunday Times, il costo dei lavori di 200 mila sterline, circa 230 mila euro, sarebbe stato sostenuto per la cifra di 58 mila sterline direttamente da un finanziatore del partito Conservatore inglese, di cui lo stesso Boris Johnson è leader, senza essere stato dichiarato alle autorità fiscali.

Boris Johnson, per i media inglesi è scandalo finanziario

Il giornale inglese, in una inchiesta sulle finanze private del capo del Governo inglese, mette così in dubbio che Johnson possa permettersi il suo tenore di vita potendo contare “solo” sullo lo stipendio pubblico da primo ministro, pari a 157 mila sterline all’anno, ovvero oltre 180 mila euro.

Un reddito di gran lunga inferiore rispetto alla sua vecchia professione giornalistica presso il Telegraph, grazie alla quale, sommando tutte le sue attività editoriali, riusciva a raggiungere la cifra annuale di mezzo milione di sterline.

Secondo il Sunday Times, quindi, a causa di una condotta di vita tutt’altro che morigerata, il leader Tory sarebbe stato costretto a rivolgersi ai finanziatori del partito per non finire in bancarotta.

Le accuse rivolte a Johnson

Inoltre, stanno pesando sull’opinione pubblica anche le affermazioni riportate da Dominic Cummings, ex consigliere di Boris Johnson e tra i promotori della campagna elettorale a favore della Brexit.

Cummings, dopo essere stato sollevato dal suo incarico di Chief Adviser lo scorso inverno, ha riportato alcune affermazioni private rilasciate da Johnson in occasione dell’attivazione del lockdown di novembre.

Schierandosi nettamente contro le restrizioni, l’inquilino di Downing Street si sarebbe lasciato andare a uno sfogo di questo tenore: “Niente più lockdown, sarebbe meglio lasciare che i corpi si accumulino uno sopra l’altro a migliaia”.

Queste ultime notizie potrebbero costare caro alla tenuta del partito Conservatore inglese, il quale, secondo gli ultimi sondaggi, si ritrova a un solo punto di vantaggio sul partito Laburista.

Sondaggi Regno Unito

Fonte: Sunday Times

Inoltre, le elezioni in Scozia del prossimo 6 maggio, che vedono favorita Nicola Sturgeon leader dello Scottish National Party, promotrice di un nuovo referendum per l’indipendenza scozzese con l’obiettivo di rientrare in Unione Europea, potrebbero causare la fine dell’unità della Gran Bretagna.

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