Rinvio referendum costituzionale davvero possibile causa terremoto?

Giacomo Astaldi

02/11/2016

Alfano parla di rinvio del referendum costituzionale dopo il secondo terremoto del Centro Italia, due mesi fa la proposta di Scelta Civica. Rinviare il referendum di Renzi è davvero possibile?

Rinvio referendum costituzionale davvero possibile causa terremoto?

Nuovo terremoto, nuova proposta di rinvio del referendum costituzionale, nuova polemica. Non manca quel che somiglia allo sciacallaggio, che sia tra i detriti o tra le poltrone della politica: è davvero possibile rinviare il referendum costituzionale, in programma il 4 dicembre?

A tirar fuori ancora (già, perché dopo il terremoto di Amatrice del 24 agosto toccò a Scelta Civica) l’opzione di rinvio del referendum costituzionale questa volta è Angelino Alfano.
Il ministro degli interni ritiene che “sarebbe un gesto da prendere in altissima considerazione” la possibile richiesta dell’opposizione di rinviare il referendum a data da destinarsi.

Tuttavia, si tratta solo di un’apertura alla possibilità di rinvio del referendum e non di una vera e propria proposta. Nessuna parte dell’opposizione sembra a favore di rimandare il referendum, tantomeno Renzi.

Il primo ministro Matto Renzi ha già parlato chiaro:

"L’argomento non è in discussione",

raccogliendo i consensi della quasi totalità del parlamento.

Rinvio referendum costituzionale davvero possibile?

A quanto parte, no. Renzi ha già chiuso l’ipotesi e nessuno sembra voler accogliere la disponibilità di Alfano di valutare un possibile rinvio del referendum costituzionale dopo il secondo grave terremoto che ha colpito il Centro Italia.

Nessuno dei partiti dell’opposizione, dal Movimento 5 Stelle alla Lega Nord e a Forza Italia, aggiungendoci anche Sinistra Italiana, sembra voler anche solo valutare l’ipotesi di rinvio.

Ospite in un’intervista telefonica a Radio 24, il primo ministro ha dichiarato:

“L’ipotesi dello spostamento non esiste, punto. E del resto Alfano mi sembra che l’abbia messa in tono dubitativo.

“Non perdiamo tempo in queste vicende”.

Renzi sottolinea la legittimità dell’apertura di Alfano al possibile rinvio ma anche l’impossibilità che questo avvenga realmente.
Insomma, a votare Sì o No ci andremo tutti - popolazioni colpite dal terremoto comprese - domenica 4 dicembre 2016.

“(Quello sul rinvio del referendum, ndr) è un dibattito surreale: pur di non parlare del referendum una volta la settimana c’è un argomento a piacere su cui si discute.

È legittimo che Alfano abbia dato una disponibilità alle opposizioni. Ma abbiamo detto che l’argomento non è in discussione, si vota il 4 dicembre, evitiamo di incrociare referendum e terremoto: non hanno niente a che vedere”.

Rinvio referendum, è polemica. Tutto nasce da Alfano

A quanto sembra Renzi e Alfano non sono della stessa opinione sull’incrocio dei due temi - referendum e terremoto.
Lo stretto legame tra la data del referendum costituzionale e il disastro del terremoto del Centro Italia è stato evidenziato proprio dal ministro degli Interni durante l’intervista a Rtl.

“(Il referendum arriva, ndr) in un momento drammatico in cui l’emergenza vera è restituire serenità a decine di migliaia di italiani, non è più la priorità il referendum, ma questo credo sia nel cuore degli italiani, non nel cuore o nella testa del governo”.

E aggiunge:

“Il governo non farà nessun passo in avanti dal punto di vista della richiesta di rinviare il referendum, però è del tutto di buon senso e rispondente, credo, all’animo profondo degli italiani che in questo momento una campagna elettorale anche molto dura e severa, sul referendum, è fuori dalle corde e dalla logica, in un momento in cui siamo tutti impegnati nel dare una risposta abitativa a coloro i quali hanno perso la casa”.

Nel cuore degli italiani, scommettiamo, c’è la volontà di chiudere il tutto il prima possibile, come commentato sulla sua pagina Facebook anche da Enrico Mentana.

Rinvio referendum: la richiesta di due mesi fa di Scelta Civica

Referendum costituzionale rinviato ad aprile 2017 a causa del terremoto del Centro Italia che ha sconvolto l’intero Paese?

A seguito del terremoto che ha devastato interi centri abitati e spaventato tutto il Centro Italia il 24 agosto, arrivava la proposta di rinviare il referendum costituzionale, l’evento chiave che potrebbe portare trambusto in tutta l’Eurozona e al quale Matteo Renzi sembra aver legato il suo destino come premier.

La proposta arriva da Gianfranco Librandi di Scelta Civica: rimandiamo il referendum costituzionale perché l’Italia deve pensare a ricostruirsi.
Calderoli però controbatteva: no, il referendum costituzionale non può essere rinviato.

Qualcuno sta già pensando alla possibilità che la maggioranza, conscia della possibilità della vittoria del NO, non voglia gettare l’Italia nel caos a novembre a pochi mesi dal disastroso terremoto, volendo ancora assicurarsi sei mesi per cambiare le sorti del risultato del referendum costituzionale.

È d’accordo Calderoli, secondo cui "è inaccettabile che la maggioranza, per salvare la poltrona e allungare la legislatura, speculi sul terremoto. Davvero una vergogna".

D’altra parte, la spiegazione a giustificazione del rinvio del referendum, data dal parlamentare di Scelta Civica, risulta anche avere una certa completezza di fondo:

Ora l’emergenza per l’Italia è il terremoto, la ricostruzione delle zone interessate, l’assistenza ai nostri connazionali colpiti e l’avvio di una fase nuova per la gestione dei grandi rischi sismici e da dissesto idrogeologico del Paese.

Scelta Civica vuole tutta l’attenzione sulla ricostruzione del centro Italia e non sul referendum e su tutte le speculazioni politiche del caso:

Dobbiamo mostrare a noi stessi e al mondo di essere un Paese maturo e solido, evitando che questo dramma abbia come coda i soliti tristi fenomeni di corruttela e di strumentalizzazione politica.

Librandi, nell’ambito della proposta di rinvio del referendum costituzionale di sei mesi, da novembre 2016 ad aprile 2017, definisce anche le modalità con cui dovrebbe avvenire il rinvio delle consultazioni popolari che tiene Renzi con il fiato sospeso.

Un referendum costituzionale rinviato sarebbe uno scenario possibile se il Governo, tramite disegno di legge, proponesse il rinvio ad aprile.

L’esecutivo presenti un disegno di legge, che noi in Parlamento possiamo approvare in tempi rapidissimi, che rinvii di sei mesi, non più a novembre 2016 ma ad aprile 2017, la data del referendum costituzionale.

Referendum costituzionale: quali conseguenze dal terremoto del Centro Italia?

Viene subito da chiedersi in che modo il referendum costituzionale possa influenzare il sostegno alla popolazione del Centro Italia colpita dal terremoto tanto da dover rinviare la sua esecuzione da novembre ad aprile del prossimo anno.

Gli scenari a seguito del voto al referendum costituzionale sono tra i più incerti: con la vittoria del NO alla riforma della costituzione il futuro di Renzi sarà in bilico. Questo, di conseguenza, potrebbe tradursi in un’Italia senza premier e alimentare i disordini politici, che influenzerebbero i mercati e, a lungo andare, l’impatto economico dell’Italia nei confronti di se stessa e di tutta l’Eurozona - già in difficoltà dopo il referendum Brexit.

Un’Italia in preda al disordine potrebbe rallentare le operazioni di aiuto e sostegno, soprattutto a livello finanziario, per la ricostruzione dei territori spazzata via dal terremoto della scorsa notte e per il sostengo di chi ha perso tutto.

I modi per aiutare il Centro Italia e non solo sono molti, ma un’Italia senza un esecutivo completo potrebbe effettivamente influire sulle operazioni a sostegno del Centro Italia.

Naturalmente, parliamo solamente di ipotesi.

La proposta per un referendum costituzionale rinviato ha le sue falle, evidenziate in risposta a Scelta Civica direttamente da Roberto Calederoli di Lega Nord, che attacca: “Vergognoso chi strumentalizza politicamente la tragedia”.

Rinviare referendum costituzionale: strumentalizzazione politica? Le parole di Calderoli

Calderoli, responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord e vice presidente del Senato, attacca la proposta di rinviare il referendum costituzionale senza giri di parole, evidenziando quanto sia terribile fare speculazione politica quando i soccorsi sono ancora impegnati ad estrarre i corpi dalle macerie.

È vergognoso che mentre l’Italia piange i quasi 250 morti del sisma e mentre ancora si spera di salvare delle persone ancora sepolte dalle macerie ci sia chi strumentalizza e specula politicamente su questa tragedia per meri interessi politici di bottega,

nuova Calderoli in risposta alle parole di Librandi.

La maggioranza, secondo l’esponente di Lega Nord, starebbe strumentalizzando l’accaduto. È vero che tutto l’impegno italiano ora deve andare alle zone colpite dal sisma, ma "non si utilizzi questa tragedia per fini politici, per far slittare un referendum dove ormai è chiaro che i NO stravinceranno".

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