Riforma processo penale: le novità in 6 punti e i motivi delle polemiche

Claudia Cardone

7 Marzo 2017 - 15:05

Riforma del processo penale: è via libera del Governo, ma scoppiano le polemiche. Ecco quali sono le ragioni del contendere e le novità introdotte in 6 punti.

Riforma processo penale: le novità in 6 punti e i motivi delle polemiche

Riforma processo penale: il Consiglio dei Ministri ha deciso di portare avanti la richiesta di fiducia per il DDL penale e una bufera di polemiche politiche e giudiziarie da parte sia del mondo politico che dell’AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) ha investito la scelta del Governo di riformare la legge. Perché? Cosa prevede la riforma della giustizia penale?

Secondo Renato Brunetta e Francesco Paolo Sisto, rispettivamente il capogruppo di Forza Italia alla Camera e il capogruppo di Forza Italia nella Commissione Affari Costituzionali, non sarebbe un caso che la fiducia per il DDL si sia presentata in concomitanza delle nuove elezioni del PD.

Stando a quanto dicono gli azzurri, si tratterebbe di un emblematico rilancio del ministro Orlando, in vista della sua candidatura alle primarie del PD.

Andrea Orlando, ministro della Giustizia dal 2014 prima durante il governo Renzi e poi durante il Governo Gentiloni, ha smentito qualunque insinuazione:

"Non vedo cosa c’entri con il congresso del PD. Il ddl non è il mio disegno di legge ma fu varato tre anni fa dal governo Renzi con l’unanimità di tutti i ministri. Non rivendicherò questo risultato come mio, ma lo rivendicherò come risultato di tutto il governo".

Del provvedimento non sono contenti neanche gli avvocati. Michele Vaira, presidente dell’AIGA, ha sostenuto che la riforma penale, portata avanti durante il Governo Renzi, rappresenta la fine del diritto processuale italiano.

Secondo i professionisti forensi, la fiducia sul provvedimento di legge fa cessare di fatto qualunque possibile mediazione o discussione su una riforma di legge che annienta il diritto processuale penale. Gli unici punti validi del DDL sono unicamente quelli riguardanti le normative sull’ordinamento penitenziario.

Riforma processo penale: le novità del DDL in 6 punti

Quali sono le principali novità introdotte dalla riforma del processo penale? La proposta di legge è composta da 40 articoli con numerose novità nell’ambito del codice penale, codice di procedura penale e ordinamento penitenziario. Ecco i punti principali:

  • Viene eliminato il reato per condotte riparatorie;
  • Con l’introduzione dell’articolo 3 nella legge n. 62 del 2014, vengono cambiati i valori penali per i crimini di scambio elettorale politico, mafioso: è prevista una reclusione da 6 a 12 anni a seconda del reato invece che da 4 a 10;
  • Viene concesso all’imputato di non essere presente in aula durante il processo, che può avvenire dunque anche da remoto;
  • Vengono riformate le procedure per le indagini preliminari insieme a quelle per archiviazione e per i riti speciali e viene semplificata la procedura di impugnazione: cambiano i termini di prescrizione per i reati di corruzione al fine di eliminare i tempi lunghissimi per le procedure;
  • Vengono ammorbiditi i parametri per ottenere le misure alternative e i benefici penitenziari;
  • Vengono implementate le opportunità di lavoro con retribuzione sia interno dei carceri che all’esterno insieme ad attività di volontariato che il condannato può portare avanti.

Perché il DDL penale non piace agli avvocati?

Il DDL penale è andato incontro all’avversione non solo dell’opposizione parlamentare, ma anche e soprattutto degli avvocati, un fattore di una certa rilevanza.

Perché il DDL penale non piace agli avvocati? Stando a quello che ci viene riportato dal presidente dell’AIGA, ci sarebbero diverse motivazione per bocciare la proposta di legge.

Per portare solo alcuni esempi: con l’approvazione del DDL alcune tipologie di pena verrebbero intensificate, la prescrizione verrebbe ulteriormente potenziata, dilatando ulteriormente i tempi burocratici dei processi.

Come se non bastasse con il DDL penale verrebbero approvate alcune normative sull’opportunità di partecipare a distanza ai processi e sulla possibilità di delegare la responsabilità delle intercettazioni al Governo.

Appare abbastanza chiaro che, se la riforma dovesse andare avanti, ci si potrebbe trovare di fronte ad un pericoloso arretramento per quanto riguarda le garanzie e la tangibilità del diritto di difesa, di fronte al quale gli avvocati non possono restare a guardare.

Pertanto l’AIGA sta continuando con tutte le sue forze a contrastare questo disegno di legge che di fatto porterà all’abbrutimento del diritto penale. Gli avvocati fanno appello al Governo e a tutte quelle forze politiche che come loro sono contrarie al disegno di legge del ministro Orlando.

In supporto dell’AIGA stanno arrivando anche tutte le altre istituzioni forensi che insieme hanno stabilito un blocco delle attività lavorative previsto dal 20 al 24 marzo per protestare unitamente affinché il disegno di legge non possa diventare effettivo.

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