Riforma pensioni ultime notizie: proroga Opzione donna al 2018, lanciata la petizione

Stefania Manservigi

12 Giugno 2017 - 19:34

Riforma pensioni: le lavoratrici che lottano per la proroga di Opzione donna al 2018 lanciano la petizione. Ecco le ultime notizie.

Riforma pensioni ultime notizie: proroga Opzione donna al 2018, lanciata la petizione

Riforma pensioni, continua la battaglia delle lavoratrici che chiedono la proroga di Opzione donna al 2018.
La misura, che consente alle donne che hanno raggiunto i 57/58 anni di età e i 35 anni di contribuzione di andare in pensione anticipata accettando una decurtazione sull’assegno pensionistico, ad oggi risulta infatti conclusa al 31 dicembre 2015, non essendo stata inserita l’estensione nella Legge di Stabilità 2017, come era stato precedentemente promesso.
Le lavoratrici donne però non si arrendono e da mesi continuano la loro opera di mobilitazione per vedere riconosciuto un diritto, quello alla proroga di Opzione donna, che consentirebbe a molte lavoratrici di uscire in anticipo dal lavoro favorendo anche il ricambio generazionale di cui tanto si parla.
Una petizione lanciata sul sito Change.org è l’ultima iniziativa lanciata dalle lavoratrici del Comitato Opzione donna proroga al 2018, che nel giro di pochi giorni ha raggiunto circa 2000 adesioni.

Riforma pensioni: Opzione donna, dalla mancata proroga alla petizione
La battaglia portata avanti dalle lavoratrici per chiedere la proroga di Opzione donna al 2018 è iniziata con il mancato inserimento dell’estensione della misura nella scorsa Legge di Stabilità: nonostante le promesse iniziali, infatti, il Governo ha deciso di tirarsi indietro decretando in questo modo la conclusione del regime sperimentale e togliendo di fatto alle lavoratrici donne l’unica misura di pensione anticipata ad esse destinata.
La conclusione del regime sperimentale di Opzione donna pone in risalto il vuoto normativo in materia: non esiste infatti nessun’altra misura destinata all’uscita anticipata delle donne. Per questo motivo le lavoratrici donne da mesi stanno portando avanti la loro battaglia, chiedendo al Governo di rivedere la sua posizione sulla proroga di Opzione donna, misura che, peraltro, consentirebbe un risparmio sul medio lungo periodo per le casse pubbliche.
E proprio con questo fine è stata lanciata la petizione sul sito Change.Org, ultima di una serie di azioni volte alla sensibilizzazione dell’esecutivo sull’argomento.
Le ragioni per sostenere la prosecuzione del regime sperimentali sono cinque, e vengono così sintetizzate dalle promotrici dell’iniziativa: sostegno ad anziani, figli e nipoti, reso possibile grazie al pensionamento anticipato delle donne che si trovano sempre più spesso a doversi dividere tra vita personale e lavorativa; dignità alle disoccupate; risparmio per lo Stato; lavoro per i giovani; libertà di scelta.

Riforma pensioni: proroga Opzione donna, ci sono le risorse
Secondo le lavoratrici che sostengono la proroga di Opzione donna al 2018, le risorse per garantire la prosecuzione del regime sperimentale sarebbero già disponibili. Si tratta infatti dei residui di risorse risparmiate rispetto allo stanziamento iniziale effettuato con la legge di Stabilità 2016; proprio in occasione della Legge di Bilancio 2016, infatti, era stato istituito un contatore per monitorare i risparmi derivanti dall’utilizzo delle risorse messe a disposizione per la sperimentazione, monitoraggio che deve essere effettuato entro il 30 settembre di ogni anno. Gli ultimi dati diffusi dall’Inps hanno certificato uno scarso ricorso alla misura di Opzione donna, confermando un risparmio sulle risorse iniziali.
La fine del regime sperimentale di Opzione donna non è dunque dovuta a un problema di coperture economiche, ma all’assenza di volontà politica nel portare avanti la misura. Misura che peraltro sarebbe già pronta e disponibile rispetto alla chiacchierata Ape sociale al femminile, nuovo strumento su cui si starebbero confrontando sindacati e Governo per riempire il vuoto normativo in materia.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it