Riforma pensioni, ultime notizie: incontro sindacati Governo, slittano decreti attuativi per Ape e Quota 41

Stefania Manservigi

1 Marzo 2017 - 22:36

Riforma pensioni, ultime notizie: si è tenuto oggi l’incontro tra sindacati e Governo sui decreti attuativi. Tutti gli aggiornamenti.

Riforma pensioni, ultime notizie: incontro sindacati Governo, slittano decreti attuativi per Ape e Quota 41

Si è tenuto oggi l’incontro decisivo tra sindacati e Governo per parlare della riforma delle pensioni e, nello specifico, dei decreti attuativi delle misure introdotte con la manovra.
L’incontro, iniziato nel pomeriggio, è proseguito ad oltranza fino a tarda serata, con le parti che hanno discusso sui dettagli delle misure introdotte dalla riforma, Ape e Quota 41 su tutte.
I tempi stringono attorno i decreti attuativi: l’entrata in vigore delle misure è prevista per il 1° maggio 2017, ciò significa che la firma dei decreti non potrà essere rimandata ancora per molto.
L’attesa è grande per i lavoratori che, ormai da mesi, aspettano il via libera definitivo all’entrata in vigore dell’Ape e della Quota 41. Via libera che ancora non è arrivato, con la firma dei decreti attuativi che è slittata nuovamente.
Nell’incontro di oggi sindacati e Governo si sono confrontati su molti aspetti riguardanti le misure introdotte con la Legge di Stabilità, e hanno rinviato al 13 marzo il confronto decisivo. La firma dei decreti attuativi, quindi, non dovrebbe arrivare prima di quel giorno.

Decreti attuativi riforma pensioni: tutto rimandato al 13 marzo
Come era trapelato nelle ultime ore del pomeriggio per la firma dei decreti attuativi occorrerà attendere ancora qualche giorno. Non c’è stata nessuna firma in serata e non dovrebbe esserci nemmeno domani. Le parti hanno fissato un nuovo incontro per il 13 marzo, incontro che sarà a questo punto davvero decisivo per stabilire i dettagli delle misure che dovranno entrare in vigore il prossimo 1° maggio 2017.
Come già avvenuto lo scorso 21 febbraio, quindi, anche l’incontro di oggi tra Governo e sindacati è stato un incontro interlocutorio.
Il Governo ha mostrato alle parti sociali alcuni dettagli dei decreti attuativi in elaborazione e i sindacati, da parte loro, hanno presentato unitariamente un documento che è stato preso in esame dall’esecutivo.

Decreti attuativi riforma pensioni: Quota 41 e Ape social, le novità
Nonostante sia stato rimandato tutto al prossimo 13 marzo, durante l’incontro di oggi tra i sindacati Cgil, Cisl e Uil e il Governo sono state fornite le prime risposte.
A fornire un primo resoconto è stato il sindacalista Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, che ha riferito come il Governo abbia deciso di accogliere l’idea che per definire la platea dei lavori gravosi si faccia riferimento alla mansione del lavoratore e non al settore dell’azienda. Novità importante, questa, per tutti quei lavoratori che potrebbero rientrare tra i beneficiari dell’Ape social o della Quota 41 riservata ai precoci.
L’esecutivo inoltre si sarebbe espresso a favore all’ipotesi di prevedere una franchigia nella determinazione dei sei anni di continuità in lavori gravosi, per non penalizzare in modo eccessivo alcune categorie di lavoratori, come quelle degli edili, che altrimenti risulterebbero escluse dai benefici.
Resta da sciogliere invece il nodo dei lavoratori disoccupati in seguito alla scadenza del contratto a termine: questa categoria di lavoratori, infatti, per il momento resterebbe esclusa sia dall’Ape social che dalla Quota 41.

Decreti attuativi riforma pensioni: perplessità sull’Ape volontaria
A non convincere del tutto i sindacati sarebbe quanto previsto per l’Ape volontaria, la forma di pensione anticipata introdotta con la riforma delle pensioni. Secondo i sindacati, infatti, il coinvolgimento delle banche e la complessità della procedura renderebbe la misura poco conveniente per i lavoratori.
Le parti sociali hanno quindi confermato le impressioni espresse ieri da Tito Boeri, presidente dell’Inps, che aveva affermato come una valutazione sull’appetibilità della misura si sarebbe potuta dare solo dopo la conclusione degli accordi con banche e assicurazioni.

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