Riforma pensioni: giornata cruciale per conoscere le sorti di Opzione donna. Le lavoratrici scrivono ai sindacati per la proroga della misura.
Giornata importante per conoscere le sorti di Opzione donna.
Scade oggi, infatti, il termine entro cui il Governo dovrà presentare al Parlamento una relazione con i dati emersi dal monitoraggio INPS.
Le ultime speranze delle lavoratrici donne per ottenere la proroga della misura di pensione anticipata sono riposte proprio sui dati del contatore: qualora venissero certificati risparmi sui precedenti stanziamenti, i sindacati si sono detti pronti a fare pressioni sul Governo affinché tali residui vengano destinati alla prosecuzione della misura.
Proprio i sindacati, nelle ultime settimane, sembrano essersi avvicinati alle lavoratrici in questa battaglia. L’obiettivo resta quello di ottenere delle misure che garantiscano una maggiore flessibilità in uscita, garantendo anche un ricambio generazionale nel mondo del lavoro.
Riforma pensioni: Opzione donna, cresce attesa per i dati del contatore
Cresce l’attesa tra le lavoratrici donne per i dati del contatore.
I tempi infatti stringono, la discussione sulla Legge di Stabilità sta entrando nel vivo, e a breve dovranno essere definiti tutti gli interventi da inserire nella manovra.
Resta appesa a un filo la proroga di Opzione donna: il Governo ha chiuso la porta da mesi a una possibile prosecuzione dell’intervento, ma i sindacati e le lavoratrici insistono e chiedono spiegazioni in merito ai risparmi sui precedenti stanziamenti.
Entro oggi il Governo dovrebbe presentare una relazione al Parlamento proprio sui dati del contatore INPS, che dovrebbero certificare eventuali risparmi.
Un giro di boa che potrebbe risultare cruciale per le lavoratrici, supportate in questo sprint finale proprio dai sindacati, che nelle ultime settimane hanno fatto pressioni sul Governo.
Riforma pensioni: lavoratrici scrivono ai sindacati
E’ proprio ai sindacati che le lavoratrici del Movimento Opzione Donna si sono rivolte, con una lettera pubblicata sulla pagina Facebook del gruppo.
Le lavoratrici hanno ringraziato le parti sociali, riconoscendo l’importanza di lavorare anche all’introduzione di misure che valorizzino i lavori di cura e consentano sconti contributivi a chi ha pochi anni di contributi, ma ricordando anche che esiste una platea importante di donne che ha versato 35 o più anni di contributi, e che chiede solo di poter andare in pensione anticipata.
Gli interventi sulla pensione anticipata delle donne, d’altronde, non possono essere più rimandati: dal prossimo anno verrà equiparata l’età pensionabile di donne e uomini, con le prime che potranno accedere alla pensione al compimento dei 66 anni e 7 mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA