Riforma pensioni: proroga di Opzione donna, decisione rimandata a settembre. Entro il 30 settembre i dati del monitoraggio Inps.
Nonostante la pausa estiva si continua a parlare di riforma delle pensioni.
Sono ancora diverse, infatti, le questioni non affrontate dal Governo nell’ultima manovra previdenziale che dovranno essere discusse al rientro dalle ferie.
Tra queste c’è anche la proroga di Opzione donna, il regime sperimentale che consente alle lavoratrici donne che hanno compiuto 57 o 58 anni di età (a seconda che siano lavoratrici dipendenti o autonome) e che hanno 35 anni di contributi di andare in pensione anticipata accettando una decurtazione sull’assegno pensionistico.
Opzione donna a causa del mancato inserimento della proroga nella scorsa Legge di Stabilità risulta al momento conclusa al 31 dicembre 2015: sono molte le lavoratrici donne che da mesi stanno chiedendo all’esecutivo la proroga al 2018 della misura, come previsto originariamente.
Il Governo per ora non ha preso posizione in merito alle richieste avanzate dalle lavoratrici, ma sembrerebbe interessato a vagliare soluzioni alternative per riempire il vuoto normativo in materia. Tra le ipotesi più accreditate quella di un Ape al femminile.
A settembre Opzione donna verrà prorogata?
Riforma pensioni: proroga Opzione donna, decisione a settembre
Tutto rimandato a settembre per la proroga di Opzione donna.
Per sapere se il Governo approverà o no la prosecuzione della misura di pensione anticipata occorrerà infatti aspettare il termine del 30 settembre, data entro cui Governo e l’Inps dovranno comunicare alle Camere i dati relativi al monitoraggio di Opzione donna.
Con le ultime due proroghe il Governo ha stimato in 36mila da qui al 2022 il numero delle lavoratrici che usufruiranno della misura, stanziando 2,5 miliardi di euro per la stessa. Se dal monitoraggio dovesse risultare un risparmio sulle risorse inizialmente stanziate, sulla base di quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2016, i residui potrebbero essere utilizzati per la proroga della misura.
E’ questo quello che da mesi le lavoratrici donne chiedono al Governo, che i fondi destinati ad Opzione donna vengano utilizzati per garantire la proroga al 2018.
Riforma pensioni: si continua a lottare per la proroga di Opzione donna
Nonostante la strada in salita, le lavoratrici donne che da mesi si stanno battendo per la proroga di Opzione donna non demordono, e continuano a chiedere al Governo la prosecuzione della misura.
I vantaggi derivanti dalla proroga sarebbero diversi: aiutare le lavoratrici in difficoltà in quanto disoccupate o gravate da impegni di natura personale ed assistenziale; favorire un turn over generazionale, che consenta l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro; garantire un risparmio sul medio lungo termine che gioverà alle casse dello Stato, grazie alla decurtazione prevista.
In attesa di conoscere i dati del monitoraggio Inps, il prossimo appuntamento importante è fissato per il 30 agosto, quando sindacati ed esecutivo torneranno ad incontrarsi. Continua l’estate rovente per chi aspetta la proroga di Opzione donna.
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