Riforma pensioni, proroga Opzione donna: al suo posto Ape sociale per donne?

Stefania Manservigi

12 Luglio 2017 - 15:51

Riforma pensioni: il Governo pensa a uno sconto contributivo per l’accesso all’Ape sociale delle donne. Che fine farà Opzione donna?

Riforma pensioni, proroga Opzione donna: al suo posto Ape sociale per donne?

Si continua a parlare di riforma delle pensioni e, in particolare, di pensioni delle donne.

Il tema è stato al centro del confronto avvenuto ieri tra sindacati e Governo, con cui si è cercato di trovare possibili soluzioni alle situazioni di difficoltà non sanate con la scorsa Legge di Stabilità.

Ad attendere risposte concrete sono in particolare le lavoratrici donne che, a causa della mancata proroga di Opzione donna si sono trovate senza una misura di pensione anticipata che tenga conto delle loro esigenze e delle difficoltà di conciliare vita familiare e vita professionale.

I sindacati hanno portato sul tavolo del confronto la questione, chiedendo l’attenzione dell’esecutivo che negli ultimi mesi non ha mai alimentato speranze su una possibile proroga della misura.

L’esecutivo, d’altra parte, starebbe pensando a un’altra soluzione per venire incontro alle esigenze delle donne: attuare uno sconto contributivo, grazie al riconoscimento dei lavori di cura, assistenza e maternità, per facilitare l’accesso delle donne all’Ape sociale, la misura di pensione anticipata entrata in vigore grazie all’ultima riforma delle pensioni.

La soluzione non incontra i favori delle lavoratrici donne che da mesi si battono per la proroga di Opzione donna, mentre i sindacati prendono tempo per vagliare la possibilità.
Che fini farà la proroga di Opzione donna?

Riforma pensioni: Ape sociale al posto della proroga di Opzione donna? La proposta del Governo

Un Ape sociale agevolato grazie al riconoscimento dei lavori di cura, assistenza e maternità. E’ questa la proposta pensata e avanzata dal Governo per rispondere alle esigenze delle lavoratrici donne che, a causa del mancato inserimento della proroga di Opzione donna nella scorsa Legge di Stabilità, si trovano senza una misura di pensione anticipata che tenga conto dei sacrifici fatti per conciliate vita familiare e vita professionale.

In concreto la proposta prevederebbe una riduzione degli anni contributivi richiesti per accedere all’Ape sociale (che vanno dai 30 ai 36 anni), per favorire l’accesso alla misura di pensione anticipata anche di quelle lavoratrici che sono state penalizzate a causa dello svolgimento di lavori di cura e di assistenza.

Un’ipotesi ancora da delineare, che verrà affrontata più concretamente durante il prossimo incontro tra sindacati e Governo che dovrebbe tenersi entro la fine di luglio.

La sensazione, però, è quella che il Governo stia cercando soluzioni alternative alla proroga di Opzione donna, considerata probabilmente una misura non sostenibile per le casse dello Stato.

Riforma pensioni: lavoratrici donne chiedono proroga di Opzione donna

Di diverso avviso sono le lavoratrici donne che da mesi si stanno battendo per la proroga di Opzione donna.

Secondo le lavoratrici, infatti, Opzione donna non solo consentirebbe la pensione anticipata delle donne ma produrrebbe un risparmio sul medio lungo termine per le casse dello Stato. Opzione donna infatti non è una misura a costo zero: chi decide di andare in pensione anticipata usufruendo del regime sperimentale accetta una decurtazione del 30% sull’assegno pensionistico, che viene calcolato esclusivamente con il metodo contributivo.

Risparmio di risorse e la creazione di nuovi posti di lavoro, sono questi i due vantaggi che la proroga di Opzione donna consentirebbe di realizzare.

Diverso il discorso sull’Ape sociale: seppur venga riconosciuto allo stesso il merito di poter essere esteso a una platea maggiore di donne, il paletto del requisito anagrafico resta un ostacolo difficile da digerire. Per poter accedere all’Ape sociale, infatti, oltre al requisito contributivo è richiesto anche il compimento dei 63 anni di età. Un’età troppo alta per chi si trova a dover conciliare vita professionale e vita familiare oppure per quelle donne da anni disoccupate che hanno difficoltà a trovare lavoro.
Che fine farà la proroga di Opzione donna?

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