Riforma pensioni: decreti attuativi Ape e Quota 41, il punto della situazione

Stefania Manservigi

26 Aprile 2017 - 18:30

Riforma pensioni: mentre è stato firmato il decreto attuativo sull’Ape sociale, restano da definire ancora i decreti su Ape volontaria e Quota 41. Ecco le ultime novità.

Riforma pensioni: decreti attuativi Ape e Quota 41, il punto della situazione

Cresce il clima di attesa attorno alla riforma delle pensioni a causa dei ritardi nell’approvazione dei decreti attuativi.
Dopo la firma del decreto attuativo riguardante l’Ape sociale, infatti, erano attesi anche i decreti sull’Ape volontaria e la Quota 41, le altre due misure introdotte con la riforma approvata nella scorsa Legge di Stabilità.
L’entrata in vigore delle misure che consentiranno a chi ne potrà beneficiare di andare in pensione anticipata è stata fissata per il 1° maggio 2017: più passano i giorni e più diventa probabile uno slittamento, soprattutto per quanto riguarda Quota 41 e Ape volontaria.
I tempi sono stretti, i decreti attuativi non sono ancora stati firmati e pubblicati e, anche qualora l’approvazione arrivasse nei prossimi giorni, diventerebbe difficile riuscire a garantire il via delle misure a partire dal 1° maggio 2017.
A che punto sono i decreti attuativi sull’Ape e la Quota 41? Di seguito le ultime notizie.

Riforma pensioni: Ape volontaria, Governo al lavoro sul decreto attuativo. Slittamento a giugno?
Dopo l’approvazione del decreto attuativo sull’Ape sociale il Governo starebbe lavorando al provvedimento riguardante l’Ape volontaria. In particolare nei prossimi giorni è attesa la stipula delle convenzioni quadro con il settore bancario.
Nel decreto attuativo che sta per essere definito dall’esecutivo saranno stabilite anche le regole per la restituzione del prestito pensionistico: secondo le ultime novità, infatti, l’Ape verrebbe restituita in 260 rate, spalmate su un periodo di 20 anni, e la trattenuta verrebbe effettuata dall’Inps all’atto del pagamento di ciascun rateo pensionistico, tredicesima inclusa.
Non dovrebbero esserci novità, invece, per quanto riguarda i requisiti richiesti per accedere all’Ape. La misura sarà rivolta ai dipendenti del settore privato, del settore pubblico, agli autonomi iscritti presso le relative gestioni speciali dell’Inps e agli iscritti alla gestione separata dell’Inps. Per potere accedere alla misura gli interessati dovranno avere un minimo di 63 anni di età e 20 anni di contributi e dovranno trovarsi a non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia nel regime obbligatorio. L’importo della futura pensione mensile, inoltre, dovrà risultare pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria (ossia 702,65 euro al mese).
A causa dei ritardi nella firma del decreto, tuttavia, l’Ape non dovrebbe entrare in vigore prima del mese di giugno.

Riforma pensioni: Quota 41, nessuna novità sui decreti attuativi
In attesa di novità sulla riforma delle pensioni ci sono i lavoratori precoci, in attesa del via libera alla Quota 41. I precoci, che da mesi si stanno battendo affinché il Governo riconosca a tutti la possibilità di andare in pensione anticipata con 41 anni di contribuzione, si sono dovuti accontentare, almeno per il momento, di una Quota 41 riservata a pochi. Nonostante le pressioni e la grande mobilitazione della categoria, infatti, l’esecutivo nella riforma delle pensioni ha previsto la possibilità di usufruire della Quota 41 solo per alcune categorie di precoci. Oltre al danno, ora, sembra esserci la beffa. Non solo la Quota 41 non è stata riconosciuta a tutti i lavoratori precoci ma, a causa dei ritardi nell’approvazione dei decreti attuativi, rischia di slittare creando ulteriori disagi a tutti i lavoratori in difficoltà.
E se da una parte cresce l’attesa per le sorti della Quota 41 studiata dal Governo, dall’altro i lavoratori precoci non si arrendono, e continuano il loro braccio di ferro con l’esecutivo per tutelare i propri diritti. E’ stata organizzata per l’11 maggio, infatti, una nuova manifestazione per chiedere al Governo quello che per i precoci dovrebbe essere un diritto: la Quota 41 per tutti.

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