Riforma delle pensioni: ulteriori tagli a partire dal 2016

Marta Ruggiero

8 Luglio 2015 - 08:30

Da gennaio 2016, chi non vuole vedere l’importo della propria pensione ridursi ancora di più rispetto al previsto dovrà andare in pensione qualche anno dopo.

Riforma delle pensioni: ulteriori tagli a partire dal 2016

Sono previsti ulteriori tagli alle pensioni, e arriveranno a partire da gennaio 2016. A farli scattare sarà il meccanismo dei nuovi coefficienti: il capitale accumulato grazie ai contributi versati dal lavoratore durante gli anni della propria attività professionale verrà trasformato in rendita.
A seconda dell’età di accesso, la riduzione della pensione varierà da un minimo dell’1,35% a un massimo del 2,50.

L’unico modo per arginare il problema e puntare a pensioni più corpose, non sentendo - almeno economicamente - l’effetto della riforma, è lavorare di più.
Gli italiani, quindi, dovranno andare in pensione qualche anno dopo rispetto a quanto previsto precedentemente.

L’importo accreditato ogni mese sul proprio conto corrente, secondo i nuovi coefficienti, sarebbe più basso. A partire dal prossimo anno, per non sentire l’effetto dei tagli, bisognerà lavorare quattro anni in più. I coefficienti, infatti, rispetto alla riforma Dini del 1995, hanno subito un calo superiore al 12%: è questa la causa del taglio delle rendite.

Per avere la stessa pensione occorre aspettare fino a 69 anni, contro i 65 della riforma Dini. Con l’aggiornamento dei coefficienti, previsto dalla nuova riforma del Governo Renzi, solo questa è la strada percorribile per non vedere l’importo della propria pensione ridursi ulteriormente.
A causa dei tagli già in vigore, però, la differenza tra la situazione odierna e quella prevista per il 2016 non sarà poi così netta: a parità di età, la riduzione si aggira attorno al 2%.

La revisione è legata all’età in cui si va in pensione, ed è stata pensata a fronte di una previsione di vita più lunga: i coefficienti saranno più alti per chi resta più a lungo, più bassi per chi decide di ritirarsi prima.

Da gennaio del prossimo anno, verranno utilizzati i nuovi coefficienti per il calcolo della pensione secondo il sistema contributivo, a cui sono soggetti tutti i lavoratori a partire dal 2012. La revisione sarà automatica e scatterà ogni tre anni, che diventeranno due a partire dal 2019.

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