Riforma della scuola: sindacati confermano sciopero scrutini

Stefania Manservigi

22 Maggio 2015 - 19:06

La riforma della scuola continua a dividere l’opinione pubblica e il mondo della scuola. I sindacati confermando le iniziative di mobilitazione già annunciate, e annunciano lo sciopero degli scrutini.

Riforma della scuola: sindacati confermano sciopero scrutini

Nonostante la riforma della scuola proceda il suo iter con successo, non si placano le proteste da parte del mondo della scuola e dei sindacati.
Ad annunciare il prosieguo della protesta sono stati Cgil Flc, Cisl e Uil che, in una nota firmata dai rispettivi segretari, hanno fatto sapere che il ddl scuola «lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall’intero mondo della scuola». A tal proposito i sindacati della scuola hanno confermato le iniziative di mobilitazione già anticipate ricomprendendo tra queste anche lo «sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni». E alle critiche che erano state mosse dal Garante e da alcuni esponenti della politica hanno risposto: «Lo sciopero del personale docente coinvolto nelle operazioni di scrutinio avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie».

Riforma della scuola, quali sono gli obiettivi dello sciopero indetto dai sindacati?
I sindacati hanno anche sottolineato quali sono gli obiettivi perseguiti con questa nuova iniziativa di protesta, cioè gli stessi alla base dello sciopero del 5 maggio: «Un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale».
Il comunicato poi conclude facendo il punto della situazione: «Questi obiettivi verranno riproposti in tutte le sedi di confronto nelle quali i sindacati saranno impegnati, a partire dall’incontro di lunedì 25 maggio con la ministra Giannini al Miur, e successivamente con le audizioni al Senato e l’ulteriore incontro col governo».

Riforma della scuola, le reazioni politiche allo sciopero
Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo della politica allo sciopero indetto dai sindacati.
Francesca Puglisi, responsabile Scuola e università del Pd che in una nota ha risposto: «Noi assumiamo i precari e i sindacati scioperano. Noi mettiamo più soldi nella scuola e i sindacati scioperano. Noi dialoghiamo e i sindacati scioperano. Noi continueremo a dialogare in modo aperto con tutto il mondo della Scuola per migliorare il testo al Senato ma andiamo avanti ancora più decisi per migliorare la qualità della Scuola pubblica e combattere la dispersione scolastica».

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