Riforma della Costituzione: abolite le indennità dei senatori, tagli agli stipendi dei consiglieri regionali. Quanto guadagneranno?

Vittoria Patanè

11 Marzo 2015 - 12:11

Con la riforma costituzionale vengono finalmente tagliati gli stipendi dei consiglieri regionali, mentre i senatori non riceveranno più l’indennità parlamentare. Ecco quanto guadagnano oggi e quanto guadagneranno in futuro

Riforma della Costituzione: abolite le indennità dei senatori, tagli agli stipendi dei consiglieri regionali. Quanto guadagneranno?

La riforma costituzionale approvata ieri dalla Camera dei deputati contiene importanti e significativi provvedimenti riguardanti il funzionamento dello Stato.

Oltre agli ormai celeberrimi cambiamenti relativi al Senato, al referendum, all’elezione del Presidente della Repubblica, alle Province, ecc., troviamo all’interno del disegno di legge Boschi la cancellazione delle indennità dei senatori. Voi direte, tanto ne hanno ridotto il numero e i poteri, ma senza dubbio questo può essere considerato un primo fatto verso una gestione più equa dei soldi dei cittadini.

Ma una novità importante riguarda gli stipendi dei consiglieri regionali che (finalmente) subiranno un taglio vero e proprio e non potranno superare quelli dei Sindaci dei Comuni capoluogo di Regione.

Indennità senatori
Le indennità rimarranno appannaggio solo dei deputati attivi alla Camera. Per i senatori invece, viene soppressa. Continueranno a ricevere l’indennità solo i senatori ex Presidenti della Repubblica e i senatori a vita attualmente in carica:

L’articolo 9 del disegno di legge modifica l’articolo 69 della Costituzione che, nella nuova formulazione, prevede che i membri della Camera dei deputati – e
quindi non più i membri del Parlamento – ricevono una indennità stabilita dalla
legge. Conseguentemente – come evidenziato anche nella relazione di accompagnamento del disegno di legge – la modifica apportata all’articolo 69 della Costituzione determina l’effetto di limitare la corresponsione della indennità parlamentare ai soli membri della Camera dei deputati.

In base a quanto stabilito dal testo dunque, i 95 senatori ( + 5 di nomina presidenziale) non riceveranno più i 5.304 euro lordi al mese di indennità parlamentare attualmente previsti dalla legge, ma il loro "stipendio" sarà "solo" quello "spettante per la carica di rappresentanza territoriale che rivestono".

Rimangono invece i cosiddetti rimborsi spesa, tra i quali si annoverano:
- Diaria: 3.500 euro al mese,
- Rimborso forfetario delle spese generali: 1.650 euro al mese,
- Rimborso delle spese per l’esercizio di fine mandato: l’importo complessivo, rimasto invariato, è diviso in una quota mensile di euro 2.090 - sottoposta a rendicontazione quadrimestrale - e in una ulteriore quota di 2.090 euro mensili erogata forfetariamente.

Stipendi consiglieri regionali
La riforma stabilisce inoltre un tetto agli stipendi di Presidenti e consiglieri regionali, il cui trattamento economico dovrà essere pari o inferiore a quello dei sindaci dei Comuni capoluogo di Regione.

Ai sensi dell’articolo 122 della Costituzione, come novellato dal disegno di legge costituzionale (articolo 35) la legge statale ivi prevista, ad approvazione « paritaria », reca l’individuazione della durata degli organi elettivi della regione e dei relativi emolumenti nel limite dell’importo di quelli attribuiti ai sindaci dei Comuni capoluogo di Regione.

Detto in parole povere: gli stipendi dei consiglieri regionali verranno finalmente tagliati. Di quanto? Non è possibile stabilire una cifra precisa poiché ogni Sindaco ha un trattamento economico del sindaco, il cui importo viene fissato tramite decreto ministeriale in base alle fasce di popolazione. Diverse a livello nazionale le indennità dei sindaci, diversi anche gli stipendi dei consiglieri.

Per capire a quanto ammonta il taglio però, possiamo fare un esempio prendendo come riferimento la Regione Lazio, dove la misura comporta una riduzione di circa 1.500/2000 euro netti al mese.

Lo stipendio di Ignazio Marino infatti si aggira intorno a 5.300 euro netti al mese. Mentre quello dei Consiglieri regionali ammonta a circa 7.300 euro suddivisi tra indennità e rimborso spese. Un importo che tra l’altro si è notevolmente ridotto dopo i tagli applicati prima da Polverini e poi da Zingaretti. In precedenza, i consiglieri regionali guadagnavano ancora di più.

Nel 2011 il Governo Monti aveva fissato un tetto pari a 11mila euro lordi al mese. Adesso, con la riforma della Costituzione la cifra scenderà ancora di più.

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