Riforma RAI, al Senato il Governo va giù. Verdini già ricatta Renzi?

Francesco Oliva

30 Luglio 2015 - 22:24

Il Governo perde in Senato sulla norma di revisione del canone RAI. Decisivo il nuovo gruppo Ala di Denis Verdini. Intanto il PD si spacca con alcuni parlamentari renziani che già parlano di elezioni anticipate.

Riforma RAI, al Senato il Governo va giù. Verdini già ricatta Renzi?

Oggi al Senato il Governo Renzi è stato battuto sul voto del ddl RAI: decisivo il comportamento del nuovo gruppo “Ala” di Denis Verdini. Viene così approvato un emendamento all’articolo 4 della riforma che cancella la delega all’esecutivo per la revisione del canone RAI. Vince, quindi, la proposta delle opposizioni con 121 voti favorevoli e 118 contrari.

Canone RAI: cancellata la norma di revisione voluta da Renzi, decisivo il gruppo di Verdini

A decidere sull’esito finale della votazione del ddl di riforma RAI è stato il nuovo gruppo “Ala” di Denis Verdini con 7 astenuti, 2 contrari ed 1 assente. Il Governo è stato sconfitto per tre voti. Si rende evidente la situazione di stretta dipendenza, già denunciata con forza dalla minoranza dem e dalle opposizioni, tra il Governo di Matteo Renzi e il gruppo guidato dall’ex consigliere di Silvio Berlusconi. E’ possibile ipotizzare che il senatore toscano già stia “ricattando” il premier? Probabilmente sì. Già il fatto di costituire un gruppo autonomo (10 membri è il numero minimo previsto dal regolamento del Senato) la dice lunga sul potere politico di Verdini. Il gruppo Ala è, di fatto, la nuova stampella del Governo Renzi.
Quindi? Verosimilmente Verdini potrà pretendere delle posizioni di Governo (ovviamente non di primissimo piano) per i suoi uomini.

Il Governo giù al Senato sul ddl RAI: il PD si spacca, possibili elezioni anticipate?

Il voto del Senato evidenzia ancora una volta le divisioni interne al Pd, con la minoranza dem che vota nuovamente contro l’esecutivo.
Il presidente e commissario a Roma del PD Matteo Orfini è durissimo:

Quanto accaduto oggi al Senato è incomprensibile. Se il voto in dissenso dal gruppo diventa non un’eccezione limitata a casi straordinari ma una consuetudine, significa che si è scelto un terreno improprio per una battaglia politica. Così non si lavora per rafforzare un partito ma per smontarlo. Dispiace che a farlo sia proprio chi ha predicato per anni il valore dell’unità interna”.

Chiaro il riferimento all’area dei bersaniani.
Secondo fonti vicine al gruppo dirigente renziano alcuni parlamentari, tra cui Roberto Giachetti, già addirittura ipotizzano elezioni anticipate in autunno.

Governo sconfitto al Senato su ddl RAI: una vittoria per il M5S e le altre opposizioni

Ovviamente la sconfitta dell’esecutivo al Senato sul ddl RAI ha galvanizzato le opposizioni. In particolare il M5S che esprime la presidenza della Commissione di Vigilanza RAI con Roberto Fico. E proprio il senatore pentastellato, attraverso un video pubblicato sul proprio profilo facebook, denuncia l’ennesima bugia del premier Matteo Renzi proprio sulla riforma della RAI. A febbraio, infatti, il premier aveva promesso di abolire la legge Gasparri in tempi brevi perché "incompatibile con un’azienda che deve essere una guida culturale per il Paese".
Ieri 30 luglio 2015 il Ministro dell’Economia Padoan ha inviato una lettera alla Commissione presieduta dallo stesso Fico con cui si chiede di applicare la legge Gasparri "fino a nuovi interventi di modifica normativa da parte del Parlamento".

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