Riaperture e festa Scudetto Inter, l’aumento dei contagi non c’è stato: cosa dicevano gli esperti

Alessandro Cipolla

20 Maggio 2021 - 11:46

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Quasi un mese dopo l’entrata in vigore del decreto Riaperture, la Fondazione Gimbe parla di curva in picchiata e terapie intensive dimezzate in Italia, con anche la festa in piazza dei tifosi dell’Inter per la vittoria dello Scudetto che non avrebbe generato un aumento dei contagi. Molti esperti invece avevano previsto il contrario.

Riaperture e festa Scudetto Inter, l’aumento dei contagi non c’è stato: cosa dicevano gli esperti

Il decreto Riaperture al momento non ha prodotto un aumento dei contagi, come invece era stato previsto da diversi esperti che molto avevano criticato la scelta del Governo di tornare a prevedere le zone gialle a partire dallo scorso 26 aprile.

Stando all’ultimo report della Fondazione Gimbe, che da quando è scoppiata la pandemia monitora in maniera costante e scrupolosa quella che è la situazione Covid in Italia, i numeri nel nostro Paese sono in netto miglioramento.

La curva dei contagi così è in calo, 43.800 casi nell’ultima settimana rispetto ai 63.400 della precedente, con i decessi che sono diminuiti del 23,1%, anche se il bilancio giornaliero rimane ancora pesante visti i tanti ricoveri che si sono registrati in questa primavera.

La pressione ospedaliera è comunque in netto miglioramento, con le terapie intensive dimezzate nelle ultime sei settimane, mentre la diminuzione dei posti letto occupati è ancora più marcata: -60,7%.

La strategia del “rischio calcolato”, annunciata da Mario Draghi durante la conferenza stampa che ha illustrato il decreto Riaperture, per il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta sembra funzionare: “Agli effetti delle restrizioni stanno gradualmente subentrando quelli dei vaccini, ‘assorbendo’ l’impatto delle riaperture graduali sulla curva epidemiologica”.

Da Gimbe è arrivata una tirata d’orecchie invece sul fronte dei vaccini: “Ad oggi le Regioni hanno somministrato quasi tutte le dosi consegnate (94,2%). Questo significa che, senza un aumento consistente e regolare delle consegne, è impossibile accelerare la campagna vaccinale”.

Riaperture e festa Inter: nessun aumento dei contagi

I dati snocciolati da Gimbe in qualche modo rassicurano su quelli che sono stati gli effetti del decreto Riaperture, entrato in vigore lo scorso 26 aprile e che ha permesso di vedere in questo momento l’Italia tutta gialla eccezion fatta per la Valle d’Aosta.

Diversi esperti avevano invece definito la scelta del Governo un azzardo, non nascondendo tutta la loro preoccupazione per una possibile nuova ondata Covid a fine maggio a seguito delle riaperture.

Di questo passo non è pessimistico pensare che a fine maggio ci sarà una nuova ondata - aveva spiegato a fine aprile Andrea Crisanti intervistato da La Stampa - ma assai realistico”.

Il popolare microbiologo ha poi aggiunto: “Un altro pronostico facile: nelle prossime settimane ci sarà chi dirà ’Avete visto, la curva dei contagi non risale nonostante le riaperture’, invece la dinamica del virus è complessa. Da una parte ci sono le restrizioni dei mesi scorsi, che per altre due o tre settimane modereranno la curva, ma dall’altra arrivano i nuovi contagi dovuti alle riaperture, agli aperitivi, alle visite agli amici e alle scuole, i cui risultati rimarranno invisibili per qualche tempo ed esploderanno a fine maggio. Il periodo di latenza illuderà che tutto stia filando liscio, ma sarà solo un effetto ottico”.

Parole simili a quelle del professor Massimo Galli, intervenuto sempre nello stesso periodo ad Agorà: “Con le riaperture ci sarà un aumento dei contagi? Temo proprio di sì e mi auguro di no. Negli Stati Uniti, dove hanno fatto oltre 220 milioni di vaccinazioni, hanno riaperto e hanno avuto un incremento del 10% dei contagi in 23 Stati”.

Anche sulla festa Scudetto in piazza a Milano da parte dei tifosi dell’Inter c’era stata grande preoccupazione. Ancora ad Agorà, Massimo Andreoni, direttore scientifico di Simit (Società italiana malattie infettive), così si era espresso: “Errore gravissimo che costerà qualche vita umana. Vedremo l’incremento dei casi tra 2-3 settimane, i più gravi tra 4 settimane, gli eventuali decessi tra 4-6 settimane”.

Sempre nello stesso programma di Rai Tre, adesso Luca Richeldi, direttore di Pneumologia al «Gemelli» di Roma, ci fa sapere invece che la festa dei tifosi dell’Inter “ non ha avuto ricadute , anche perché siamo in una fase di calo dell’epidemia”.

Alla fine la verità sembrerebbe essere nel mezzo: la situazione è in miglioramento e le riaperture al momento non sembrerebbero aver influito negativamente, ma oltre che accelerare veramente nei vaccini occorre mantenere alta la guardia, evitando assembramenti di massa anche se fatti all’aperto.

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