Cosa succede sui mercati azionari europei se la Fed rialza i tassi d’interesse della Federal Reserve negli Stati Uniti alla dicembre? Gli scenari sulle Borse Europee.
Gli operatori economici mondiali aspettano con trepidazione le ultime riunioni dell’anno di BCE e FED per capire se la politica monetaria delle due principali banche centrali andrà in direzioni diametralmente opposte.
Nelle ultime settimane è aumentato il sentiment che vede la Fed pronta al rialzo dei tassi negli Stati Uniti, a maggior ragione dopo la pubblicazione dei Non-Farm payrolls e dei verbali del Fomc di questa settimana.
La BCE, d’altra parte, sembra essere pronta ad un ulteriore allentamento monetario per stabilizzare definitivamente la crescita economica nel vecchio continente.
Ma quali saranno gli effetti di una politica restrittiva negli USA nel mercato azionario europeo? Quale impatto sulle Borse Europee ad un rialzo dei tassi Fed?
Borse Europee, scenario 1: BCE aumenta QE, Fed alza i tassi
La BCE si riunirà il prossimo 3 dicembre per l’ultima riunione dell’anno. Storicamente, ad ogni taglio dei tassi e/o annuncio di allentamento monetario, i mercati finanziari hanno registrato euforia e pesanti acquisti per gli stimoli economici forniti dalla BCE.
Lo stesso possiamo aspettarci nel caso in cui Mario Draghi offra l’ennesimo aiuto all’economia europea nel corso della conferenza stampa del 3 dicembre.
Il 16 dicembre sarà la volta della presidente della Federal Reserve Janet Yellen.
Ipotizzando un rialzo dei tassi, l’effetto più immediato che possiamo preventivare è il ribasso del cambio euro-dollaro ed un afflusso di capitali negli USA alla ricerca di rendimenti nel mercato obbligazionario.
I mercati azionari USA, che già stanno scontando l’aspettativa della stretta monetaria ormai imminente, dovrebbero risentirne comunque negativamente.
E’ presumibile quindi che, con le materie prime ai minimi, gli emergenti in difficoltà e l’azionario USA in flessione per il costo del denaro più elevato, gli investitori in cerca di rendimento azionario vadano alla ricerca di occasioni nelle borse europee, aumentandone quindi lo sprint e la corsa al rialzo che già nel 2015 è stata evidente (da inizio anno Eurostoxx +9,85%, Dax +13,44%, Ftse Mib +16,41%).
Scenario 2: BCE aspetta, la Fed aumenta i tassi a dicembre
Nel caso in cui il board presieduto da Mario Draghi opti per attendere ancora per avviare ulteriori manovre di stimolo all’economia e all’inflazione, le reazioni sui mercati azionari europei dovrebbero essere neutro, senza particolare volatilità in quanto questo non precluderebbe una manovra nei mesi immediatamente successivi.
In questo caso, però, sarebbe proprio la politica restrittiva della Fed a fungere da stimolo alle Borse europee, perché molto spesso si nota una correlazione inversa tra valore dell’euro e mercati azionari del vecchio continente.
Un rialzo dei tassi USA potrebbe portare il cambio euro-dollaro a scendere verso la parità, con conseguente rialzo dei mercati azionari europei.
Aumenterebbero inoltre anche i profitti delle società europee che hanno business negli USA, a causa del tasso di cambio favorevole.
In conclusione, un aumento dei tassi negli USA porterebbe effetti benefici per le società europee.
A breve termine è prevedibile una flessione per il comparto obbligazionario europee, che offrirebbe rendimenti non in linea con i bond USA, mentre a più lungo termine possibili problemi potrebbero sorgere per le società che fanno dell’import dagli States il loro business principale.
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