Regno Unito: referendum per rientrare nell’UE. Chi lo vuole e perché è possibile

C. G.

5 Luglio 2016 - 15:49

Un secondo referendum per far rientrare il Regno Unito nell’Unione Europea è possibile. Vediamo perché e chi vorrebbe tornare al voto.

Regno Unito: referendum per rientrare nell’UE. Chi lo vuole e perché è possibile

Un nuovo referendum per far rientrare il Regno Unito nell’Unione Europea è possibile secondo quanto afferma Dominic Grieve, parlamentare conservatore britannico.
Se l’opinione pubblica cambiasse idea in modo evidente un nuovo referendum per ribaltare la Brexit sarebbe fattibile, secondo l’ex avvocato.

Si torna a parlare di Brexit, dunque, ma non si discute più delle sue conseguenze, dell’indipendenza della Scozia dal Regno Unito e degli scenari possibili, ma si discute sulla possibilità di fare marcia indietro e indire un nuovo referendum per rientrare nell’Unione Europea.
Molti, secondo i dati, sono i britannici pentiti del proprio voto a favore della Brexit e molti sono stati coloro che hanno chiesto una nuova consultazione elettorale per rientrare all’interno dell’Unione Europea.
Pensiamo semplicemente al tentativo di indire un secondo referendum tramite una petizione poi rivelatasi una farsa.
Insomma, secondo Grieve, indire un nuovo referendum è possibile, ma solo davanti un ribaltamento palese dell’opinione pubblica a favore del rientro del Regno Unito nell’Unione Europea.

Nuovo referendum per tornare nell’UE: i motivi

Le osservazioni di Grieve fanno seguito ai dati forniti da alcune recenti ricerche secondo le quali 1.2 milioni di persone, che hanno votato a favore del “Leave”, ora si sono pentite.
L’indagine condotta da Opinium, che aveva azzeccato le previsioni sull’esito del referendum, ha evidenziato che il 7% di coloro che hanno votato a favore della Brexit si è poi pentito della scelta.
Quell’indagine è stata condotta dopo che i social media hanno riportato opinioni di cittadini britannici che avrebbero votato a favore della Brexit solo “per protesta”.
Molti sono state le controversie sorte dopo l’esito del referendum Brexit: dai britannici che solo dopo il voto hanno cercato su Google “cos’è Brexit”, alla già citata farsa delle firme.
Insomma, alcuni britannici sembrano essersi già pentiti e questo potrebbe portare ad un cambio di opinione pubblica in merito alla Brexit.

Perché un referendum per tornare nell’UE sarebbe possibile - Grieve

Grieve, capo consulente legale del governo fino al 2014, ha affermato che il risultato del referendum del 23 giugno deve essere rispettato ma che contemporaneamente esso non è stato scolpito nella pietra.
In quest’ottica un secondo plebiscito sarebbe giustificabile.

“Dobbiamo accettare che il risultato del referendum sulla Brexit ha rappresentato - almeno a momento del voto - una chiara volontà di abbandonare l’Unione Europea”,

ha scritto Grieve.

“In uno stato democratico un risultato del genere non può essere ignorato. Il governo e il parlamento devono rispettare gli esiti del referendum. Nonostante questo, vi è comunque l’ipotesi che, col tempo, l’opinione pubblica cambierà idea. In quel caso un secondo referendum sarebbe giustificato”,

ha aggiunto.

Insomma, Grieve difende a spada tratta la possibilità dei britannici di cambiare idea anche davanti un referendum di portata così sconvolgente come quello sulla Brexit.
È probabile, però, che non tutti siano d’accordo con lui.

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