A partire da lunedì 30 agosto l’Italia potrebbe tornarsi a tingersi di giallo. Quali sono le regioni che rischiano il cambio di colore dopo il prossimo monitoraggio della Cabina di Regia?
Da oltre due mesi tutta l’Italia si trova in zona bianca, ma a partire da lunedì 30 agosto la situazione potrebbe cambiare. Alcune regioni, stando ai dati disponibili al momento, rischiano il passaggio in zona gialla dopo il prossimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, previsto per oggi.
Questa volta non dovrebbe esserci nessun salvataggio in extremis, come successo la settimana scorsa con la Sicilia, e con la fine dell’estate è sempre più certa anche la fine dell’Italia in zona bianca. Ma vediamo quali sono le regioni che rischiano il passaggio in zona gialla e quali no.
Regioni in zona gialla dal 30 agosto: chi rischia
A partire da lunedì 30 agosto è dato per certo il passaggio in zona gialla della Sicilia, dove i dati di martedì 24 agosto, quelli presi in considerazione dalla Cabina di regia per decretare il cambio colore, indicano un’incidenza di 197 casi settimanali ogni 100.000 abitanti, ben al di sopra della soglia stabilita dal governo (50 casi x 100.000 abitanti). Anche i parametri relativi alle ospedalizzazioni superano i criteri stabiliti dal governo: nella regione si registra un tasso di occupazione di pazienti Covid nelle terapie intensive del 12,1%, mentre nei reparti ordinari del 19,4%.
Le altre regioni a rischio, ma che per questa settimana dovrebbero salvarsi per un soffio, sono due: la Sardegna e la Calabria. Per quanto riguarda la prima il tasso delle terapie intensive (11,2%) supera la soglia limite, ma nei reparti ordinari è occupato solo il 14% dei posti letto. In Calabria invece i ricoveri in area non critica dei pazienti Covid occupano il 15,2% dei posti letto disponibili, ma nelle terapie intensive solo il 6%.
Le regioni che non corrono rischi
Tutte le altre regioni al momento non corrono rischi particolari, anche se è necessaria mantenere alta l’allerta, dato che con l’incalzare della variante Delta la situazione potrebbe cambiare molto rapidamente. Entrando nello specifico, alcune regioni ad oggi, stando ai dati forniti da Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, hanno un tasso di ricoveri in terapia intensiva pari allo 0%, ossia:
- Valle d’Aosta;
- Provincia Autonoma di Trento;
- Basilicata
Per quanto riguarda invece i ricoveri nei reparti ordinari, le regioni in cui ad oggi si assiste ad una situazione migliore, lontana dagli soglie fissate dal governo, sono:
- Friuli Venezia Giulia (2%);
- Piemonte (2%);
- Provincia Autonoma di Bolzano (3%);
- Veneto (3%);
- Liguria (4%);
- Molise (4%);
- Valle d’Aosta (4%).
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