Rassegna stampa: per Confindustria la recessione è finita, ma serve stabilità

Marta Panicucci

12 Settembre 2013 - 09:16

Rassegna stampa: per Confindustria la recessione è finita, ma serve stabilità

Occhi puntati oggi su Confindustria e in particolare sul suo presidente Squinzi secondo il quale l’Italia sarebbe fuori dalla recessione. Condizione indispensabile per la ripresa secondo il numero uno degli industriali è la stabilità politica del paese.

E sempre di stabilità politica parla Enrico Letta nel corso della sua informativa al Senato sul G20. Il premier ricorda come il paese paghi le tensioni politiche in termini di tassi di interesse. La questione economica è strettamente legata a quella politica che continua a girare intorno alla sentenza definitiva di condanna a carico di Silvio Berlusconi. Anche oggi i giornali si occupano della giunta che dovrà decidere della decadenza di Berlusconi da Senatore.

Intanto a Piazza Affari, il titolo Mediaset festeggia i continua rinvii della decisione della giunta registrando, nella seduta di ieri, un +3%.

Buone notizia anche dal Ministro dello sviluppo Zanonato: "Penso che sia molto probabile che l’Iva non aumenterà, stiamo lavorando per questo."

Il Corriere della Sera continua ad occuparsi di fisco e in prima pagina pubblica un articolo con i consigli utili sugli errori da evitare nel caso si riceva una lettera di controllo fiscale da parte dell’Agenzia.

Giornata importante per l’economia mondiale e il mercato del forex, oggi infatti verranno pubblicati diversi market mover dall’Australia, Europa e Stati Uniti.

Infine, fa notizia da ieri il crollo in borsa della Apple dopo l’uscita dei nuovi dispositivi. Probabilmente il mercato è rimasto deluso dalla versione economica del melafonino, l’iPhone 5C. (Per approfondire leggi: Apple: ecco svelati l’iPhone 5S e 5C. Ma siamo sicuri che sia economico? e
Apple crolla in borsa (-5%) dopo la presentazione dei nuovi iPhone e di IOS7)

Squinzi: l’Italia è fuori dalla recessione

Confindustria manda segnali positivi al paese, mostrando fiducia nella ripresa che dovrebbe avvenire nel 2014. Secondo il numero uno di Confindustria le risorse necessarie sono reperibili grazie alla spending review:

Con la pubblica amministrazione che spende oltre 800 miliardi l’anno con un minimo di spendig review si può puntare a risparmi del 2-3-4%, non é una cosa impossibile e questo libererebbe 20-30 miliardi di risorse per fare investimenti veri e intercettare la ripresa.

Squinzi individua nella stabilità politica e nelle solidità del governo la condizione imprescindibile per l’uscita dalla crisi:

Serve «un governo che sia effettivamente nella pienezza dei suoi poteri e nella capacità di governare realmente». Per recuperare gli effetti della recessione, che da alcuni timidi segnali pare avviarsi alla fine, ci vorrà «qualche anno»: «Non dimentichiamo che dobbiamo recuperare 8 punti percentuali di Pil rispetto al 2007». «Dopo otto trimestri di recessione, dovremmo vedere nei prossimi trimestri un cambiamento di segno», ma »da qui a dire che gli effetti della recessione sono finiti ce ne passa molto»

Letta: l’instabilità si paga con gli interessi

Il premier ribadisce l’importanza per il paese di avere un governo solido in grado di portare avanti le riforme necessarie per far ripartire la crescita. L’instabilità ha un prezzo molto salato in termini di tassi di interesse e l’Italia, che sta cercando di uscire dalla crisi, non può permettersi di pagarlo:

Il costo dell’instabilità è pesante per cittadini e imprese, sarebbe pagato in termini di tassi di interesse», e «se facciamo le scelte sbagliate queste costerebbero da qui alla fine dell’anno un miliardo, un miliardo e mezzo». Letta ha ricordato che l’Italia paga 85 miliardi di interessi e ha aggiunto: «In questa aula ci accapigliamo, discutiamo per spostare 10 milioni, basta che facciamo le scelte giuste sul tema della stabilità e possono valere da qui alla fine dell’anno un miliardo secco

Iva: probabile il blocco dell’aumento

Dopo l’abolizione dell’Imu il governo sta facendo i conti con l’aumento di un punto percentuale di Iva previsto per il mese di ottobre. Secondo il Ministro Zanonato però, come riporta Repubblica l’aumento è evitabile grazie ad un generale miglioramento dell’economia del paese:

In questi giorni il governo è al lavoro per recuperare le risorse, ma grazie ai segnali di ripresa confermarti anche da Confindustria "c’è un gettito fiscale interessante in altri punti, l’economia comincia a rifunzionare, abbiamo un’Iva su Iva significativa, nel senso che pagando il debito della pubblica amministrazione alle imprese dalle imprese arriverà anche dell’Iva, e dovremmo essere in grado di non fare scattare l’aumento".

Market mover di oggi

Tasso di disoccupazione, indice dei prezzi al consumo, produzione industriale, bilancio federale, questi sono solo alcuni dei market mover in pubblicazione nella giornata di oggi. Forexinfo offre un articolo con l’elenco completo degli indici di mercato:

Il calendario economico dei market mover più importanti della giornata sarà per oggi, giovedì 12 settembre 2013, molto ricco e diversificato. Avremo la pubblicazione di dati da Australia, Europa e Stati Uniti e nel primo pomeriggio l’appuntamento con il capo della Bce, il nostro presidente Mario Draghi

Per leggere l’articolo: Forex: giornata piena di market mover dall’Europa. Il calendario economico del 12 settembre 2013

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