Rand sudafricano in recupero, ma con poche speranze di rilancio

Nicola D’Antuono

16 Febbraio 2016 - 17:44

La valuta di Johannesburg sta provando un difficile recupero, dopo aver toccato i record negativi contro il dollaro. Le prospettive, però, restano molto negative

Rand sudafricano in recupero, ma con poche speranze di rilancio

Le valute dei mercati emergenti stanno sperimentando una fase di consolidamento dopo aver accumulato pesanti perdite negli ultimi anni, a seguito dell’inizio del tapering negli Usa che ha dato gradualmente il via al processo di normalizzazione della politica monetaria della FED. Essendo molto dipendenti dal denaro a basso costo fornito dall’istituto con sede a Washington, guidato oggi da Janet Yellen, i paesi in via di sviluppo hanno sofferto tantissimo la stretta monetaria americana sotto forma di decine e decine di miliardi di dollari di deflussi netti nonostante i tassi offerti dala maggior parte di questi paesi siano molto accattivanti rispetto a quelli dei paesi maggiormente sviluppati.

Tra le monete esotiche più in difficoltà c’è sicuramente il rand sudafricano, che in tre anni ha visto il proprio valore diminuire dell’80% rispetto al dollaro americano. La valuta di Johannesburg ha fatto registrare la terza peggiore performance sul forex nel corso del 2015, con una flessione del 26% (peggio hanno fatto solo il real brasiliano con un -33% e il peso argentino a -35%). Dietro la debacle valutaria del Sudafrica si cela un mix di fattori negativi, a partire dal crollo dei prezzi delle materie prime. Il paese sudafricano è ricco di risorse minerarie, in particolare platino, cromo, manganese, palladio e oro. Il forte deprezzamento avvenuto negli ultimi anni ha fatto diminuire drasticamente le entrate pubbliche, spingendo il deficit di bilancio al 4,3% del pil.

L’economia sudafricana è cresciuta solo dell’1,4% nel 2015 e quest’anno dovrebbe rallentare ancora di più a un modesto 0,4%. Alle incertezze sull’outlook macroeconomico si aggiunge un quadro politico decisamente caotico. Basti pensare che a dicembre scorso il presidente Jacob Zuma ha cambiato ben tre volte il ministro delle Finanze, provocando così un crollo del 9% della valuta in pochi giorni. A inizio anno il tasso di cambio USD/ZAR è volato ai massimi storici sfiorando quota 18. Oggi il cambio vale poco meno di 16 ed è ai minimi da più di un mese. Il recupero, però, potrebbe essere solo temporaneo. In vista di un possibile declassamento del rating sovrano al livello “non-investment grade”, la valuta sudafricana potrebbe tornare a perdere valore aggiornando i minimi più bassi di sempre.

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