La valuta di Johannesburg sta provando un difficile recupero, dopo aver toccato i record negativi contro il dollaro. Le prospettive, però, restano molto negative
Le valute dei mercati emergenti stanno sperimentando una fase di consolidamento dopo aver accumulato pesanti perdite negli ultimi anni, a seguito dell’inizio del tapering negli Usa che ha dato gradualmente il via al processo di normalizzazione della politica monetaria della FED. Essendo molto dipendenti dal denaro a basso costo fornito dall’istituto con sede a Washington, guidato oggi da Janet Yellen, i paesi in via di sviluppo hanno sofferto tantissimo la stretta monetaria americana sotto forma di decine e decine di miliardi di dollari di deflussi netti nonostante i tassi offerti dala maggior parte di questi paesi siano molto accattivanti rispetto a quelli dei paesi maggiormente sviluppati.
Tra le monete esotiche più in difficoltà c’è sicuramente il rand sudafricano, che in tre anni ha visto il proprio valore diminuire dell’80% rispetto al dollaro americano. La valuta di Johannesburg ha fatto registrare la terza peggiore performance sul forex nel corso del 2015, con una flessione del 26% (peggio hanno fatto solo il real brasiliano con un -33% e il peso argentino a -35%). Dietro la debacle valutaria del Sudafrica si cela un mix di fattori negativi, a partire dal crollo dei prezzi delle materie prime. Il paese sudafricano è ricco di risorse minerarie, in particolare platino, cromo, manganese, palladio e oro. Il forte deprezzamento avvenuto negli ultimi anni ha fatto diminuire drasticamente le entrate pubbliche, spingendo il deficit di bilancio al 4,3% del pil.
L’economia sudafricana è cresciuta solo dell’1,4% nel 2015 e quest’anno dovrebbe rallentare ancora di più a un modesto 0,4%. Alle incertezze sull’outlook macroeconomico si aggiunge un quadro politico decisamente caotico. Basti pensare che a dicembre scorso il presidente Jacob Zuma ha cambiato ben tre volte il ministro delle Finanze, provocando così un crollo del 9% della valuta in pochi giorni. A inizio anno il tasso di cambio USD/ZAR è volato ai massimi storici sfiorando quota 18. Oggi il cambio vale poco meno di 16 ed è ai minimi da più di un mese. Il recupero, però, potrebbe essere solo temporaneo. In vista di un possibile declassamento del rating sovrano al livello “non-investment grade”, la valuta sudafricana potrebbe tornare a perdere valore aggiornando i minimi più bassi di sempre.
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