Rame ai massimi di 10 anni: motivi e previsioni

Violetta Silvestri

27 Aprile 2021 - 10:26

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Il rame va in rally e tocca i massimi dal 2011: cosa aspettarsi? Il vento positivo della ripresa sta facendo balzare le materie prime, con i metalli in accelerazione. Cosa succede al rame?

Rame ai massimi di 10 anni: motivi e previsioni

Il rame si spinge ai massimi di 10 anni e lancia un chiaro messaggio ai mercati: la ripresa economica è in corso.

Lo straordinario rally del metallo verso il suo livello più alto dal 2011 non mostra segni di cedimento, con i bull che scalpitano per trarne profitto.

Le misure di stimolo, le campagne di vaccinazione in atto e gli impegni sul clima stanno alimentando il tanto atteso rilancio globale dalla pandemia.

In questo scenario, tutti i metalli, dall’alluminio al minerale di ferro, stanno estendendo i guadagni a livelli record. Le materie prime avanzano verso i massimi dell’ultimo superciclo, quando i prezzi sono cresciuti all’inizio degli anni 2000 con un aumento degli ordini cinesi.

Il rame in rally oggi è una prova del balzo del comparto in un clima da boom, soprattutto negli USA e nella potenza asiatica. Che succede e cosa aspettarsi per il metallo?

Il rame vola: i motivi del balzo

Il rame è cresciuto dell’1,4% a $ 9.885 la tonnellata al London Metal Exchange, il livello più alto dall’agosto 2011, prima di essere scambiato a $ 9.843 alle 12:59. a Shanghai.

Alle ore 9.53 il future del rame USA (HGN1) è in rialzo dell’1,33% a $ 4.5038.

I prezzi hanno raggiunto il massimo storico di $ 10.190 nel febbraio 2011. Il metallo è salito del 2,2% a 72.510 yuan allo Shanghai Futures Exchange.

Anche gli altri metalli hanno evidenziato una corsa da record, con l’alluminio a Londra ai massimi di tre anni.

Il comparto è un vero e proprio barometro dell’economia globale. Il balzo mostra il beneficio per i metalli derivante dagli annunci di programmi di stimolo e impegni climatici delle grandi economie mondiali. L’ambizioso piano per le infrastrutture di Joe Biden ne è un esempio.

Vivek Dhar, di Commonwealth Bank of Australia, ha commentato:

“I dati economici continuano a indicare condizioni di forte domanda di rame, citando la produzione industriale e gli indici manifatturieri in tutto il mondo.

In focus c’è anche la svolta green avviata a livello globale. Gli investitori scommettono sull’aumento della domanda nel cablaggio di reti elettriche, stazioni di ricarica per auto e turbine eoliche. Tutti settori chiave per la domanda di rame.

Per esempio, un’auto elettrica contiene 80 kg di metallo, che è almeno quattro volte quello di un veicolo a combustibili fossili, come notato in un rapporto di Morgan Stanley a gennaio.

La banca prevede che la richiesta di rame dai settori dell’energia e automobilistico aumenterà a un tasso di incremento annuale composto del 7%, ovvero 5,2 milioni di tonnellate, entro il 2030.

Previsioni sul mercato del rame

Le previsioni per il rame guardano soprattutto al lato dell’offerta. E con una certa apprensione.

In Cile, che fornisce un quarto del metallo a livello mondiale, alcuni lavoratori portuali hanno avviato proteste contro le politiche economiche del Governo, minacciando interruzioni della produzione dal Paese sudamericano.

C’è tensione per la proposta di innalzare le tasse sulle aziende di estrazione: se il piano va avanti, la tassa sui grandi produttori aumenterà dal 3% al 10% e fino al 100% del reddito aggiuntivo se i prezzi del rame raggiungeranno i 4,50 dollari USA / lb.

Inoltre, nonostante la tendenza rialzista, la domanda di rame a breve termine dalla Cina potrebbe indebolirsi.

La potenza asiatica potrebbe spedire all’estero il metallo, a fronte di una domanda interna più debole del previsto. La cosiddetta “finestra di arbitraggio” per le esportazioni si aprirebbe per i commercianti per la prima volta da settembre, secondo Shanghai Metals Market.

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