L’Europa, ha detto oggi il premier spagnolo Mariano Rajoy, dovrebbe concedere più spazio e potere alla Banca Centrale Europea e permettere che l’Eurotower possa allinearsi con le altre autorità monetarie internazionali.
In altre parole, l’Europa ha bisogno finalmente di un’unione bancaria.
Rajoy: la BCE non è come le altre banche centrali
Durante una conferenza stampa, il premier spagnolo ha detto alla stampa:
"credo sia giunto il momento in Europa di considerare il fatto che la BCE dovrebbe avere gli stessi poteri delle altre banche centrali del mondo".
Infatti, la Banca Centrale Europea, a differenza delle banche centrali delle maggiori economie del mondo, non è supportata da una solida unione bancaria e/o politica. Per questo il Primo Ministro spagnolo, rispondendo ad una domanda di un giornalista sulla questione Bank of Japan ha detto: "Dovremmo concedere a noi stessi tutti gli strumenti che anche gli altri paesi hanno". Ovvero, l’unione bancaria, tanto ambita eppure così irraggiungibile.
Il Premier Rajoy, dalla carica di fine del 2011 è stato uno dei sostenitori del progetto unione bancaria e si è fatto certamente portavoce del sostegno al meccanismo di supervisione del sistema bancario che prevede un sistema di monitoraggio delle banche dell’Eurozona ad opera della Banca Centrale Europea che in questo modo ambisce a spezzare quel legame tra debito pubblico e banche.
Da tempo Rajoy si esprimeva a favore dell’introduzione di misure che facessero ripartire la crescita economica nella zona Euro, ma oggi il messaggio del prermier Spagnolo è stato quanto mai chiaro: c’è bisogno che alla BCE siano affidati maggiori poteri perché si giunga finalmente all’unione bancaria.
Eurozona: qui serve l’unione bancaria
Il mandato della BCE riguarda la stabilità dei prezzi nell’Eurozona e durante gli anni della crisi del debito, sono state diverse le voci che hanno spinto per una maggiore integrazione dei poteri della banca.
Con il calmarsi della situazione della crisi (dopo la scorsa estate), i discorsi sull’unione bancaria e, più in generale, sulla necessità di maggiore unione sembrano essersi affievoliti, ma l’intervento aggressivo della Bank of Japan porta di nuovo questi discorsi al centro della scena.
La Banca Centrale Europea ha promesso di supportare il debito dei paesi che facciano richiesta e aderiscano al piano di condizionalità per l’attivazione del programma OMT, ma a differenza delle altre grandi banche centrali (vedi BoE, BoJ o Fed) l’arsenale di misure di stimolo monetario si limita ad una promessa e non include alcun tipo di “quantitative easing” o programma d’acquisto titoli.
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