Il dollaro australiano ha rialzato la testa e messo a punto un maxi-rimbalzo, dopo che la RBA ha dichiarato di non voler più tagliare i tassi di interesse nei prossimi mesi
La Reserve Bank of Australia ha annunciato ieri notte la propria intenzione di voler bloccare la discesa dei tassi di interesse, dopo che tra il 2012 e il 2013 erano stati tagliati per ben 6 volte. Il costo del denaro in Australia è sceso fino al 2,5%, ovvero il minimo più basso dal 1960, praticamente il bottom di sempre se si considera che è anche l’anno in cui è stata fondata la RBA. Per capire come la banca centrale australiana sia stata attiva sul fronte dei tassi negli ultimi anni, basti pensare che nel novembre del 2011 il tasso di riferimento era al 4,5%. Da allora la RBA ha adottato una politica monetaria molto espansiva, con l’obiettivo di risollevare il settore delle costruzioni e l’industria mineraria. Ora, però, le autorità monetarie di Sidney hanno annunciato una svolta.
Nel corso della consueta conferenza stampa a commento delle decisioni di politica monetaria, il governatore Glenn Stevens ha dichiarato che il livello attuale dei tassi di interesse è appropriato e che ora è necessario un periodo di stabilità per il costo del denaro in Australia. L’ultimo taglio ai tassi risale a inizio agosto scorso. Per il 2014 gli analisti finanziari si aspettano così tassi fermi al 2,5% e nessuna altra manovra monetaria espansiva, nonostante il deterioramento delle finanze pubbliche, il peggioramento dello scenario macroeconomico e il rallentamento della Cina, primo partner commerciale e grande acquirente dei minerali ferrosi australiani. Sul forex la decisione della RBA di impostare una politica monetaria “neutrale” e non più accomodante ha messo le ali al dollaro australiano, la valuta più acquistata tra le majors dopo il dollaro neozelandese.
Il tasso di cambio AUD/USD si è allontanato bruscamente dai minimi di periodo di 0,8660, salendo fin sopra 0,8940 ai massimi da circa tre settimane. Il boom dell’Aussie è notevole, ma comunque favorito dalla chiusura delle grosse posizioni short presenti da tempo su questo cambio. Possibile ora un rimbalzo ulteriore verso 0,9050. Il cross EUR/AUD, invece, è crollato in area 1,5110 sui minimi a tre settimane (con possibilità di rivedere a breve quota 1,50), mentre il rapporto di cambio con il dollaro neozelandese è salito sui massimi da quasi due mesi appena sotto 1,0950 (poi è avvenuto una brusca inversione fino a 1,0830). Il boom della valuta australiana ha risollevato anche le altre commodity currencies più importanti, in particolare il dollaro neozelandese.
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