Con l’interrogazione parlamentare del 12 maggio si è definita la platea dei quota 96 che potrebbero accedere alla pensione anticipata. Possibile estensione anche a lavoratori autonomi e dipendenti pubblici?
Da qualche giorno in tema di pensioni si è tornato a parlare di Quota 96.
Nonostante in materia previdenziale l’ipotesi di riforma più accreditata sia l’Ape proposta dal Governo Renzi come soluzione all’introduzione di una maggiore flessibilità in uscita e nonostante la mobilitazione dei lavoratori precoci per ottenere la Quota 41, riprende campo la possibilità di prevedere la pensione anticipata con uscita a 64 anni per i lavoratori Quota 96.
Le ultime notizie in materia, inoltre, parlerebbero anche di una possibile estensione della Quota 96 anche ai lavoratori autonomi e ai dipendenti pubblici.
Si tratta di una misura possibile? Quanto costerebbe alle casse pubbliche?
Vediamolo di seguito.
Quota 96: che cos’è e chi riguarda
Attualmente la Quota 96 riguarda unicamente il personale della scuola che tra il 1° gennaio 2012 e il 31 dicembre dello stesso anno ha maturato il diritto ad andare in pensione ma, nonostante questo, si è trovato costretto a rimanere in servizio a causa dell’innalzamento dei requisiti per l’uscita dal lavoro introdotto con la Legge Fornero.
La Quota 96 è una misura rivolta quindi a questa categoria di lavoratori per permettere agli stessi di accedere alla pensione anticipata: più precisamente si completa con il raggiungimento dei 60 anni di età e i 36 anni di contributi versati, oppure con il raggiungimento dei 61 anni di età e i 35 anni di contributi versati.
Tutti coloro che hanno maturato questo requisiti entro il 2012 sulla base di quanto proposto con la Quota 96 dovrebbero poter uscire dal lavoro al compimento dei 64 anni e 7 mesi di età, con un anticipo di due anni.
Quota 96: possibile estensione anche a dipendenti pubblici e autonomi? I numeri
A riportare tra i temi di attualità in materia di pensioni la Quota 96 è stata una recente interrogazione parlamentare promossa dall’onorevole Gnecchi circa l’articolo 24, comma 15-bis del decreto legge 201 del 2011.
In particolar modo lo scopo di questa interrogazione parlamentare era quello di definire in modo chiaro la platea dei beneficiari della Quota 96 al fine di avere un numero quanto più preciso per valutare la possibilità di estendere la stessa anche ai lavoratori autonomi e ai dipendenti pubblici.
L’estensione della Quota 96 sarebbe sostenibile per le casse dello Stato?
Sulla base dell’interrogazione parlamentare del 12 maggio i beneficiari della quota 96 sarebbero risultati 55mila, confermando i numeri ipotizzati con le relazioni sulla Legge Fornero.
Qualora si volesse estendere la misura bisognerebbe considerare l’incremento della platea e dei costi. Nel caso dei lavoratori autonomi, essendo la quota ottenuta sommando età anagrafica e anzianità contributiva una quota 97 con almeno 61 anni di età, l’estensione potrebbe essere rivolta quasi esclusivamente ai nati nell’anno 1952.
Nel caso dei dipendenti pubblici, invece, in caso di estensione della Quota 96 si permetterebbe l’accesso alla pensione anticipata alle donne che nel 2012 avevano almeno 60 anni di età e almeno 20 anni di contributi e agli uomini che avevano raggiunto nel 2012 la quota 96 con almeno 60 anni di età e 35 di contributi.
Il numero dei lavoratori pubblici interessati potrebbe quindi arrivare a 44.300 unità per una pensione annua pari a 28.650 euro.
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