Quirinale: nulla di fatto nella prima votazione. Ecco chi è Franco Marini

Vittoria Patanè

18 Aprile 2013 - 13:58

Quirinale: nulla di fatto nella prima votazione. Ecco chi è Franco Marini

Franco Marini, classe 1933, ex sindacalista ed ex Presidente del Senato potrebbe diventare il dodicesimo Capo dello Stato italiano.

Nonostante la bufera in casa PD, il Partito ha annunciato ieri, d’intesa col PDL, la sua candidatura al Colle, generando numerose proteste all’interno di un centrosinistra sempre più diviso e debole.

Il clima non è dei migliori, ma malgrado le spaccature e gli atti di insubordinazione che in queste ore si susseguono tra le fila della sinistra, le votazioni sono iniziate. Tra franchi tiratori e chi già da ieri ha annunciato l’intenzione di deludere le aspettative del PD, la prima votazione è andata male.

I voti per Stefano Rodotà, gli altri candidati e le schede bianche hanno superato complessivamente quota 335, cosa che rende impossibile il raggiungimento della maggioranza assoluta.

Ricordiamo che, per vincere tra il primo e il terzo scrutinio, l’ex Presidente del Senato avrà bisogno di 672 voti, preferenze che potrebbero venire a mancare date le odierne polemiche.

Dal quarto scrutinio in poi, le chances di Marini aumenteranno, poiché necessiterà della sola maggioranza semplice per salire al Colle e divenire Presidente della Repubblica.

Sulla carta quindi, fra un paio di giorni, Franco Marini potrebbe essere colui che erediterà da Giorgio Napolitano il compito di guidare il Paese fuori dalla crisi. A questo punto, conoscerlo meglio diventa indispensabile.

La carriera

80 anni, abruzzese, Franco Marini inizia la sua carriera di sindacalista ai tempi dell’università, sotto l’ala protettrice di Carlo Donat Cattin dal quale erediterà la passione politica.

Leader assoluto della CISL per sei anni, dal 1985 al 1991, a 58 anni diviene Ministro del Lavoro. Successivamente la sua avventura politica si snoderà fra DC, Margherita e PD.

Conosciuto per la sua pazienza e per la sua diplomazia, Franco Marini, nel corso della sua carriera, eviterà sempre soluzioni estreme, preferendo insediarsi tra le fila centriste che meglio rappresentano il suo temperamento e il suo credo.
Nel 2006, con 9 voti di scarto viene eletto Presidente del Senato a scapito di Giulio Andreotti, candidato proposto dal centrodestra.

Gli scheletri nell’armadio

Sono due le accuse che nel corso degli anni hanno minacciato di incrinare la reputazione di Marini.

La prima risale al 1995, anno in cui il sostituto procuratore di Roma, Pietro Giornano, lo accusa di concussione. Il Tribunale dei Ministri chiese alla Camera l’autorizzazione a procedere, ma quest’ultima ricusò la richiesta. La questione riguardava il caso Sme: secondo le accuse, Marini avrebbe concesso una serie di prepensionamenti ai dipendenti del gruppo (di proprietà dello Stato, ricordiamo), in cambio dell’acquisto da parte dell’azienda di spazi pubblicitari sulla rivista di area cattolica, Il Sabato, diretta da Paolo Liguori.

Franco Marini ha sempre negato ogni accusa che comunque, dato il veto della Camera dei Deputati, è stata archiviata.

Il secondo caso scoppia nel 2007, quando l’ex sindacalista sedeva già nello scranno più alto del Senato. Stavolta la questione viene sollevata da “L’Espresso” e riguarda l’acquisto da parte di Franco Marini di un appartamento ai Parioli da un milione di euro, prezzo ridicolo e di favore concesso per la sua posizione politica, secondo il giornale, date le dimensioni e il quartiere chic in cui la casa è collocata.

In quell’occasione Franco Marini reagì con durezza:

“un milione di euro per un piano rialzato e uno scantinato vi sembrano pochi? Sono indignato, anzi no sono proprio incazzato”.

La candidatura alla Presidenza

Non è la prima volta che la candidatura di Franco Marini viene proposta per il Colle, già nel 1999 il suo nome venne fuori, ma alla fine i Grandi Elettori gli preferirono Carlo Azeglio Ciampi.

Adesso arriva per lui la seconda possibilità.

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