Quarantena e tampone per chi rientra in Italia dal Regno Unito: l’ordinanza

Martino Grassi

18 Giugno 2021 - 17:00

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Tampone obbligatorio e quarantena di 5 giorni per chi rientra in Italia dal Regno Unito, sono queste le nuove regole disposte dal ministro Speranza in un’apposita ordinanza.

Quarantena e tampone per chi rientra in Italia dal Regno Unito: l’ordinanza

Chi rientra in Italia dal Regno Unito dovrà sottoporsi obbligatoriamente al tampone e rispettare una quarantena di 5 giorni. È quanto stabilito in un’apposita ordinanza appena firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Oltremanica la variante Delta del Covid continua a correre e in questi ultimi giorni si sta assistendo ad una recrudescenza del virus che ha portato la curva dei contagi a salire di nuovo verso l’alto. Al momento la variante indiana ha infatti soppiantato la variante Alfa (inglese) causando più del 90% dei casi identificati, secondo quanto riportato dal Public Health England.

Regno Unito, tampone e quarantena per chi rientra in Italia

“Ho firmato una nuova ordinanza che: 1 consente l’ingresso dai Paesi dell’Unione europea e da Stati Uniti, Canada e Giappone con i requisiti del Certificato Verde; 2 prolunga le misure di divieto di ingresso da India, Bangladesh e Sri Lanka; 3 introduce una quarantena di 5 giorni con obbligo di tampone per chi proviene dalla Gran Bretagna”. Sono queste le parole con cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato il provvedimento che impone delle ulteriori restrizioni per i viaggi.

Il provvedimento sarà valido dal prossimo lunedì 21 giugno e riguarderà anche le persone che hanno già ricevuto il vaccino. Al momento infatti, in vista dell’estate e delle riaperture, l’allerta resta massima e il nostro Paese non può permettersi un nuovo incremento dei casi come sta accadendo nel Regno Unito.

La situazione nel Regno Unito

Nonostante una delle campagne di vaccinazione migliori al mondo, il Regno Unito si trova a fare i conti con un nuovo incremento dei contagi causato dalla variante Delta, tanto che il Governo è stato costretto a rinviare la riapertura definitiva. Lo scorso 15 giugno il premier britannico Boris Johnson aveva infatti annunciato che “il Covid non verrà debellato del tutto, dovremo imparare, in un certo senso, a convivere con il virus”.

Adesso la minaccia più grande è rappresentata dal ceppo indiano che pare abbia una capacità di trasmissione maggiore del 64%. La variante Delta è associata anche ad un aumento del rischio di ospedalizzazione, tuttavia è importante precisare che al momento quasi il 70% dei nuovi casi è rappresentato da persone non ancora vaccinate, perlopiù giovani. Nel nostro Paese, stando all’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità risalente al 18 maggio l’incidenza della variante Delta è dell’1%.

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