Quali sono i Btp più convenienti?

Isabella Ciuca

08/03/2022

09/03/2022 - 09:21

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Quali sono i diversi tipi di Btp e quali sono le loro caratteristiche? A chi conviene comprarli e quali sono i più convenienti?

Quali sono i Btp più convenienti?

Qualche decennio fa, chi tra i nostri genitori o i nostri nonni ha avuto disponibilità e la conoscenze finanziarie, ha investito in Btp con scadenze lunghissime e cedole a doppia cifra.

Oggi, qualche figlio o nipote fortunato si è ritrovato, spesso inaspettatamente, un tesoretto nascosto nella vecchia borsetta della nonna. È importante comprendere, quindi, se ancora oggi investire in Btp ha lo stesso valore e significato di qualche anno fa. Chi decide di investire adesso in Btp non può aspettarsi i rendimenti di un tempo: tuttavia questi strumenti, nelle loro diverse declinazioni, possono rappresentare un’opportunità per molteplici ragioni, anche alla luce dell’attuale contesto economico caratterizzato dal rialzo dei tassi. Vediamo quali.

Quali sono le diverse tipologie di Btp?

I Btp (Buoni del Tesoro Pluriennali) sono titoli del debito pubblico italiano a medio-lungo termine con scadenze pari a 3, 5, 7,10, 15, 20, 30 e 50 anni. La caratteristica principale di questi titoli è la corresponsione di una cedola fissa posticipata pagata semestralmente (oltre al valore nominale del titolo restituito alla scadenza). Le cedole sono stabilite al momento dell’emissione e sono costanti per tutta la vita del titolo.

Le tipologie di Btp sono diverse: oltre ai Btp «tradizionali», è possibile acquistare Btp indicizzati all’inflazione dell’area euro (Btp€i), Btp indicizzati all’inflazione italiana (Btp Italia), Btp Futura riservati agli investitori retail ed emessi in risposta alla pandemia da Covid-19 e, infine, Btp Green per finanziare la transizione energetica nel nostro Paese.

Quando conviene investire in Btp?

I Btp sono strumenti a reddito fisso, particolarmente adatti per investitori che hanno necessità di ricevere pagamenti costanti e predeterminati ogni sei mesi. Gli investitori riescono a programmare in anticipo il proprio cash flow, anche investendo in più Btp con scadenze diverse. Inoltre, grazie alla loro liquidità (soprattutto sulle scadenze più corte) è possibile effettuare agilmente la compravendita di questi titoli, sia sul mercato secondario regolamentato (Mts) da parte degli investitori istituzionali, sia sul mercato secondario regolamentato (Mot) da parte dei privati.

Anche i Btp, come tutti i titoli di Stato, godono di una tassazione ridotta al 12,5% e non sono soggetti all’imposta di successione.
Come per tutti i titoli obbligazionari, i principali rischi nei quali incorre l’investitore in Btp sono il rischio di credito e il rischio di tasso. Nel nostro caso, il rischio di credito può considerarsi residuale, tenendo conto che si tratta di titoli governativi emessi da uno Stato con rating Investment Grade. Il rischio di tasso, invece, è più concreto e tangibile al crescere della vita residua del Btp. Ovviamente, i titoli con le scadenze più lunghe, oltre a essere più rischiosi, sono anche quelli che offrono i rendimenti più elevati.

In particolare negli ultimi mesi, la variabile più temuta sul mercato è l’inflazione: per mitigare la volatilità legata ai prezzi, alcuni investitori si orientano verso i Btp indicizzati all’inflazione europea (Btp€i) o italiana (Btp Italia). Questa tipologia di Btp consente all’investitore di proteggere il proprio capitale dal rischio di rialzo dei tassi. Ogni semestre, infatti, le cedole e il nominale sono rivalutati in base all’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo; dunque, all’inflazione dell’area euro nel caso dei Btp€i o all’inflazione italiana nel caso dei Btp Italia.

Il meccanismo descritto consente al detentore di ricevere delle cedole di importo variabile con un rendimento costante in termini reali che, dunque, garantiscono sempre lo stesso potere di acquisto. Inoltre, nel caso in cui si dovesse verificare una discesa del livello dei prezzi, il capitale rimborsato a scadenza non potrà mai essere inferiore al valore nominale del titolo. Dunque, questo tipo di Btp è particolarmente adatto per quegli investitori che, oltre al pagamento regolare delle cedole, desiderano preservare nel tempo il valore reale del loro investimento.

Btp Futura e Green: cosa sono e perché investire

In risposta alla crisi sanitaria ed economica legate alla recente pandemia da Covid-19, nel 2021 sono stati emessi i Btp Futura, che sono gli unici titoli di Stato riservati esclusivamente al mercato retail. Questi titoli sono i primi pensati per gli investitori privati e anche le semplici modalità di acquisto sul Mot ne fanno uno strumento adatto per chi vuole gestire autonomamente il proprio patrimonio. Le cedole semestrali sono rivalutate nel tempo in base a una clausola di “step-up” e, inoltre, la detenzione del titolo fino a scadenza garantisce la corresponsione di un “premio fedeltà”. Ad esempio, per i titoli di durata 10 e 8 anni è previsto un premio compreso tra l’1% e il 3% lordo sul valore nominale dell’investimento. Il premio è calcolato sulla base della media del tasso di crescita annuo del Pil nominale dell’Italia registrato dall’Istat nel corso della vita del titolo.

Nel marzo del 2021 l’Italia ha emesso una nuova tipologia di Btp, il Btp Green. Si tratta di strumenti emessi per finanziare le spese statali legate a progetti con impatto ambientale positivo. I Btp Green presentano le stesse caratteristiche formali dei Btp “tradizionali”. Il meccanismo che regola l’emissione dei Btp Green è delineato nel Quadro di Riferimento per l’emissione dei titoli di Stato Green, ed è in linea con i “Green Bond Principles” dell’International Capital Market Association (Icma) e con la bozza degli “Eu Green Bond Standards”. La qualificazione di “Green Bond” è assegnata in base alla tipologia di spese green inserite nel bilancio dello Stato, a come è utilizzato il ricavato delle emissioni, al monitoraggio delle spese e al relativo l’impatto ambientale. I progetti finanziati riguardano principalmente la lotta al cambiamento climatico e all’inquinamento, la preservazione delle risorse naturali e della biodiversità.

Quali sono i Btp più convenienti?

Attualmente, per le varie scadenze del Btp i rendimenti annui netti a scadenza sono i seguenti (fonte Bloomberg, dati al 28/02/2022):
-  Btp 2Y intorno allo 0,095%
-  Btp 3Y intorno allo 0,351%
-  Btp 5Y intorno allo 0,909%
-  Btp 10Y intorno allo 1,826%
-  Btp 15Y intorno al 2,031%
-  Btp 30Y intorno al 2,442%

Non è semplice definire quali siano i Btp più convenienti. In generale, i Btp presentano una serie di caratteristiche adatte a piccoli e grandi investitori: la programmabilità dei cash flow sulle varie scadenze, la cedola fissa e semestrale, il rischio di credito basso, la liquidità, la convenienza dal punto di vista fiscale, le cedole crescenti nel caso dei Btp Futura. Nell’attuale contesto di rialzo dei tassi, per evitare il rischio legato all’aumento dei prezzi, l’investitore potrebbe decidere di rivolgersi ai titoli con le scadenze più corte rinunciando a buona parte del rendimento o, in alternativa, ai Btp con scadenze più lunghe che prevedono l’indicizzazione all’inflazione, italiana o europea.

In ogni caso, otterremo rendimenti ben lontani da quelli che ricevevano i nostri nonni quando andavano in banca a ritirare le cedole.

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