Professionisti senza albo: meno regole e più guadagno. Ecco i lavori più pagati

Marta Panicucci

30 Settembre 2013 - 16:55

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Professionisti senza albo: meno regole e più guadagno. Ecco i lavori più pagati

Si calcola che in Italia i professionisti senza albo siano un esercito di almeno 3 milioni di lavoratori. I lavoratori senza albo sono i professionisti non iscritti a ordini professionali o collegi.

Queste professioni vanno dai fotografi agli informatici, passando per amministratori di palazzi, massaggiatori, pubblicitari, grafici, osteopati e molti altri. Secondo quanto stabilito dalla legge i lavoratori senza albo svolgono «attività economiche anche organizzate, volte alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi esercitate mediante prevalente lavoro intellettuale, non riservate per legge a soggetti iscritti a albi o elenchi.»

Si tratta quindi di lavoratori che non devono affrontare esami di stato per entrare negli ordini professionali, né quindi sottostare alle loro regole; si tratta, secondo le stime, di almeno 150 professioni.

Le professioni senza albo attraggono sempre più lavoratori soprattutto giovani che cercano di inventarsi un lavoro senza dover entrare necessariamente in un ordine professionale. E probabilmente ad attrarre sempre più lavoratori è anche la buona possibilità di guadagno.

Il bollino di qualità

A gennaio 2013 è stata approvata un legge dedicata ai lavoratori senza albo. Questa prevede la possibilità di esibire un bollino di qualità, una certificazione professionale che assicura al cliente di essersi rivolto ad un professionista competente.

Il Presidente di Accredia Federico Grazioli ammette: «Allo stato attuale sono quasi 81 mila, ma in fila a ce ne sono almeno altri 100 mila».

Esistono dei veri a propri certificatori, ovvero organismi che rilasciano i bollini di qualità professionali. Il bollino di qualità non è obbligatorio, ma il professionista che lo possiede può vantare un valore aggiunto accreditato da organismi competenti.

I lavoratori senza albo che guadagnano di più

In Italia si contano circa 3 milioni di lavoratori senza albo impegnati in almeno 150 professioni diverse, alcune delle quali molto invitanti dal punto di vista economico.

Vediamo meglio quali sono i professionisti senza albo che guadagnano meglio:

  • Amministratore di condominio: questi lavoratori senza albo sono in continuo aumento. In Italia se ne contano almeno 142 mila con il bollino professionale. Guardando le tariffe suggerite dall’Associazione Nazionale Amministratori di Immobili emerge che un amministratore di condominio guadagna circa 220 euro mensili a condominio. Con 15-20 condomini in gestione questo tipo di lavoratore senza albo può arrivare a guadagnare più di 4.000 euro al mese.
  • Auditor: si tratti di lavoratori senza albo che forniscono consulenze alle aziende soprattutto di grandi dimensioni. Si tratta di lavoratori esperti nel valutare i risultati aziendali e dare suggerimenti circa dati contabili, possibili tagli di spesa, strategie di ottimizzazione del lavoro, margini di miglioramento e debolezze strutturali. Secondo uno studio di Michael Page lo stipendio di un auditor va da un minimo di 40mila euro annui per un lavoratore alla prima esperienza o quasi, a più di 100mila per coloro che hanno maturato più di 10 anni di esperienza.
  • Saldatori: sono più di 542mila i saldatori che hanno ottenuto il bollino di garanzia professionale. Questa tipologia di professionisti senza albo comprende gli operai specializzati che lavorano con il metallo. Il loro stipendio si calcola sia in media del 50% più alto rispetto ad altri operai con specializzazioni. Per i saldatori con qualifiche ancora più ricercate i compensi possono arrivare a 3mila euro al mese.
  • Tributaristi: sono 60mila i professionisti in Italia con il bollino di qualità. Dopo studi di tipo giuridico economico, i tributaristi sono professionisti senza albo chiamati a calcolare le tasse dovute al fisco dall’azienda per quale lavorano sulla base di introiti e fatturato. Lo stipendio minimo per un tributarista è di circa 30mila euro annui, ma si può anche superare i 50mila occupando posizioni di tipo dirigenziale.

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