Produttività: UIL firmerà. Mercoledì convocate le parti sociali.

Piero Capello

20/11/2012

Produttività: UIL firmerà. Mercoledì convocate le parti sociali.

Nel pomeriggio di ieri, la Uil, sindacato di Angeletti, è arrivato ad una conclusione: firmerà l’accordo sulla produttività, pur ponendo alcuni paletti ben fermi. Il Ministro Passera plaude alla decisione e valuta positivamente la situazione. Si prefigura un’ampia condivisione del testo tra le parti sociali. Alla luce dei recenti sviluppi, il Governo ha convocato le parti sociali che si riuniranno mercoledì 21 novembre alle ore 18:30. Ancora in forse la partecipazione della Cgil.

UIL: sì all’accordo ma con riserva

Il sindacato di Angeletti ha espresso parere positivo all’accordo nel pomeriggio di lunedì. Il sì alla firma, forse procrastinato in seguito alla reazione non proprio diplomatica delle imprese alla lettera della Camusso di venerdì, è stata una doccia fredda per la Cgil, che adesso si trova ancor più isolata.

La Uil però non è disposta a sottostare all’accordo senza le dovute garanzie riguardo la detassazione del 10% del salario di produttività. Tale punto, peraltro presente nel testo dell’accordo, è per il sindacato di via Lucullo irrinunciabile e prioritario, tanto che subordina la firma alla garanzia da parte del Governo a rendere strutturali le risorse per realizzarlo.

Cgil sempre più sola

Dopo la lettera della Camusso alle imprese, la Cgil prosegue arroccandosi sulle sue prese di posizione. L’appoggio della Uil sarebbe risultato strategico e funzionale all’acquisizione di un peso, forse, sufficiente a riaprire le trattative. Inutile dire che il sindacato di Corso di Italia non si arrende, continuando a sottolineare la propria contrarietà ad “alcuni elementi non condivisibili”(leggasi: salario, democrazia e norme contrattuali) che tramuterebbero la produttività da scelta strategica volta allo sviluppo del paese, a semplice diminuzione del reddito della parte debole, nella fattispecie i lavoratori.

Fiom: così vincerà Marchionne

La preoccupazione del sindacato dei metalmeccanici è che l’accordo rappresenti l’inizio per l’esportazione in scala del modello FIAT promulgato da Marchionne nelle fabbriche Italiane. Il sì della Uil è l’ennesimo passo avanti in una direzione che la Fiom non condivide e teme, sottolineando come si tratti di un processo che va contro leggi e principi costituzionali del nostro paese.

Cisl: nessuno è indispensabile

Lapidario il commento di Bonanni che sottolinea come la Cgil non sia indispensabile al raggiungimento di un accordo funzionale al miglioramento della produttività e che si sarebbe potuti giungere ad un’intesa già da due mesi se non si fosse procrastinato inutilmente.

Squinzi spera nel buon senso

Malgrado confindustria non abbia mai nascosto la propria intenzione a lasciare intatto il testo dell’accordo, Squinzi si augura comunque un ripensamento della Cgil per raggiungere l’unanimità, come era accaduto il 17 ottobre, prima che si presentasse “qualche ripensamento strada facendo”.

Anche Rocco Palombella, segretario Uilm, plaude al sì della Uil e si felicità che si siano rotti gli indugi. D’altra parte sottolinea l’assurdità della richiesta di riportare la Fiom nell’ambito delle contrattazioni: “era impossibile perché illogica, non poteva sedersi a un tavolo chi rigettava l`oggetto della discussione in itinere. Rinnovo del contratto metalmeccanico del 15 ottobre del 2009”

Passera: è un accordo importante, va ampiamente condiviso

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha commentato positivamente il sì della Uil, sottolineando l’ampia condivisione dell’accordo: pur auspicando l’unanimità, il Ministro sottolinea che si è già raggiunta un’intesa sufficientemente allargata per andare avanti.
Mercoledì le parti sociali si riuniranno per formalizzare l’accordo, ma già oggi la presenza della Cgil appare una possibilità remota.

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