Prezzo del petrolio in calo: tutte le previsioni sul greggio

Violetta Silvestri

15 Novembre 2021 - 12:47

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Torna a scendere il prezzo del petrolio, con il WTI al di sotto degli $80 al barile. A pesare sul greggio ci sono indiscrezioni su aumento offerta e flessione della domanda. Tutte le previsioni.

Prezzo del petrolio in calo: tutte le previsioni sul greggio

Giornata debole per il prezzo del petrolio: le quotazioni del greggio perdono terreno, a causa delle aspettative di un aumento dell’offerta, mentre anche i maggiori costi energetici e l’aumento dei casi Covid pesano sulla domanda.

I futures WTI scambiano intorno ai 78 dollari al barile e quelli Brent viaggiano intorno agli 81 dollari al barile, con flessioni per entrambe le quotazioni.

I mercati petroliferi sono crollati nelle ultime settimane, colpiti da un rafforzamento del dollaro e dalla speculazione che l’amministrazione del presidente Joe Biden potrebbe rilasciare petrolio dalla riserva strategica degli Stati Uniti per raffreddare i prezzi.

In questa cornice più complessa per la materia prima, si incrociano diverse previsioni: cosa aspettarsi sul prezzo del petrolio?

Petrolio in flessione: i motivi

Alle ore 12.15 circa, il prezzo del petrolio Brent si attesta a 81,03 dollari al barile, con un -1,41% e la quotazione WTI scambia a 78,70 dollari al barile, scivolando dell’1,24%.

Sotto i riflettori ci sono innanzitutto gli USA. Nel fine settimana, il leader della maggioranza al Senato Charles Schumer ha esortato Biden a rilasciare petrolio dalle riserve di emergenza della nazione, dicendo che i consumatori avevano bisogno di un aiuto immediato per il pieno di benzina. Un alto collaboratore dell’amministrazione, Brian Deese, ha ribadito che “tutte le opzioni sono sul tavolo”.

Se gli Stati Uniti valutano un rilascio di forniture di greggio, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno segnalato che l’OPEC+ continuerà a essere cauta nei suoi piani per aumentare la produzione. Il gruppo ha aggiunto sulla carta 400.000 barili al giorno di produzione ogni mese, ma finora i suoi membri non sono riusciti a pompare così tanto.

L’organizzazione e i suoi alleati sono particolarmente prudenti sulla stabilità della domanda nei prossimi mesi. In Europa, una manciata di nazioni più piccole ha reintrodotto le restrizioni a causa del rimbalzo dei contagi.

Bjarne Schieldrop, capo analista di materie prime presso SEB AB, ha dichiarato:

“Possibili rilasci di greggio SPR USA sono incolpati per la debolezza. Ma l’aumento delle infezioni da Covid-19, così come la debolezza della Cina, è probabilmente la ragione più probabile”

La sfida dell’inflazione, con i prezzi della benzina in corsa, è un problema politico crescente per Biden. Il tasso di approvazione del presidente è sceso a un nuovo minimo, secondo un sondaggio del Washington Post-ABC News. Circa la metà degli americani in generale, così come gli indipendenti, lo incolpa per l’accelerazione dell’inflazione.

Per questo, potrebbe aumentare il greggio sul mercato con il rilascio delle scorte. Inoltre, l’OPEC ha ridotto la sua previsione della domanda mondiale di petrolio per il quarto trimestre di 330.000 barili al giorno (bpd), rispetto alle previsioni del mese scorso.

Tutti fattori che stanno spingendo in basso le quotazioni del greggio.

Greggio a $100 al barile?Le previsioni

In questo scenario incerto sul futuro della domanda-offerta di greggio, si moltiplicano le previsioni.

L’ultima è arrivata dalle parole dell’ad ENI Descalzi, che a Bloomber TV ha dichiarato:

“Forse i prezzi possono raggiungere i $100 al barile, ma non per molto. Quando i prezzi diventano così alti, i consumatori ridurranno il loro consumo di energia.”

L’amministratore delegato del Cane a sei zampe ha anche ricordato che i prezzi sono strutturalmente forti a causa della debole offerta. Per sette anni o più, la filiale non ha investito adeguatamente, con livelli di investimento al momento del 50% rispetto al 2013.

La soglia $100 al barile, comunque, non è esclusa. Il presidente russo Vladimir Putin l’ha predetta il mese scorso, mentre Bank of America ha affermato che i prezzi potrebbero raggiungere i $120 entro giugno.

La russa Rosneft, la seconda compagnia petrolifera mondiale per produzione dopo Saudi Aramco, ha avvertito venerdì di un potenziale «super ciclo» nei mercati energetici globali, aumentando la prospettiva di prezzi ancora più alti poiché la domanda supera l’offerta.

Secondo Mohamed El-Erian, chief economic advisor di Allianz e presidente di Gramercy Fund Management, le proiezioni per il prezzo del petrolio a 100 dollari al barile trascurano questioni chiave sul futuro della domanda.

L’esperto, infatti, non crede a una corsa del consumo così robusta ancora mesi.

Infine, dall’ad della British Petroleum è giunta un’altra indicazione sul prossimo futuro: “Potrebbe non essere popolare dire che petrolio e gas rimarranno nel sistema energetico per decenni a venire, ma questa è la realtà.”

Il riferimento è al rapporto Net Zero dell’Agenzia Internazionale per l’Energia di maggio, nel quale si legge che nel 2050 la fornitura globale di petrolio ammonterebbe ancora a circa 20 milioni di barili al giorno.

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