Il prezzo della pasta aumenterà ancora: vi sveliamo il perché

Giorgia Bonamoneta

15 Gennaio 2022 - 19:31

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Lo scontrino a fine spesa è sempre più salato. Infatti l’aumento del prezzo della pasta inizia davvero a farsi sentire e nei prossimi mesi potrebbe aumentare ancora. Ecco perché.

Il prezzo della pasta aumenterà ancora: vi sveliamo il perché

Il prezzo della pasta è destinato ad aumentare, che sia di grano 100% italiano o di un mix di grani coltivati all’estero. Non c’è scampo e in questo articolo vi spieghiamo perché.

Da tempo stiamo trattando l’argomento del caro bollette e dell’aumento del costo del cibo, in particolare di beni di prima necessità o che non possono mancare sulle tavole di tutti gli italiani, come la pasta. La crisi energetica che ha investito l’Europa da una parte e i danni causati dal caldo record e dal cambiamento climatico dall’altra, sono le due cause dell’aumento del prezzo. Un aumento costante, seppure lento e che è destinato a continuare almeno fino alla fine della prossima stagione.

I rincari non si fermeranno, a dirlo è Vincenzo Divella, del marchio omonimo pugliese. L’amministratore delegato di Divella fa notare che, anche volendo, una produzione 100% italiana non è possibile e non servirebbe a far abbassare i costi della pasta, poiché la produzione italiana non è abbastanza da renderci autosufficienti. Cerchiamo di capire come mai il prezzo della pasta non accenna a diminuire.

Il prezzo della pasta continuerà a crescere

Abbiamo già trattato la notizia relativa all’aumento del prezzo della pasta in questo articolo. L’allarme con il quale è annunciato l’aumento del prezzo della pasta non è ancora rientrato e non lo farà a lungo.

Secondo quanto riportato il prezzo della pasta è influenzato dal costo del grano e dall’aumento del costo di gas ed elettricità. Sono questi i tre ingredienti della pasta e dell’aumento del prezzo. I costi non sono aumentati tutti insieme, è nel corso dei mesi si è visto aumentare di 30 centesimi circa a volta. Il primo aumento è avvenuto subito dopo l’estate, a fronte dell’aumento del costo del grano mondiale.

Si sono così susseguiti, durante l’autunno, tutta una serie di aumenti imprevedibili e che le aziende non erano i grado di ammortizzare da sole, basti pensare all’aumento del costo del cellophane (+25%), del gas (+300%) e dell’elettricità. Dal prossimo mese un chilo di pasta, che in passato costava circa 1,10 euro e che oggi costa 1,40 euro, arriverà a costare 1,52 euro (+32%).

Perché l’aumento del prezzo della pasta non è scongiurato

Un aumento, quello del prezzo della pasta, che pesa sulle tasche di tutte le famiglie italiane e che potrebbe peggiorare nei prossimi mesi. A detta dell’amministratore delegato di Divella, a mancare potrebbe essere la materia principale: il grano.

Se è vero che il grano italiano è quello che costa meno al mondo, con un prezzo che oggi è fissato a 56 centesimi al chilo, è vero anche che non ne produciamo abbastanza per permettere una produzione autosufficiente 100% grano italiano ai pastifici della penisola. Inoltre il prezzo del grano può sempre aumentare, come sembra dalla prima giornata alla borsa merci di Bari, che ha fatto segnare un aumento del +6%. Questa crisi del grano ha un’altra conseguenze, come fa notare sempre Vincenzo Divella: gli agricoltori italiani, all’aumentare della domanda, aumenteranno il prezzo.

Aumento inevitabile? I motivi dietro l’aumento del prezzo del grano e dell’energia

Dobbiamo domandarci come mai il costo del grano è in continuo aumento, e di conseguenza come questo andrà a pesare sempre di più sulla produzione della pasta e non solo. Alla domanda si può rispondere gli altri due ingredienti della ricetta: energia (gas ed elettricità) e cambiamenti climatici.

Il prezzo della pasta come lo troviamo al supermercato è un insieme dei singoli costi delle materie, tra cui il costo dell’energia e del grano ovviamente. Per parlare del costo dell’energia, dobbiamo fare riferimento agli aumenti di gas e luce che ogni italiano ha visto nelle proprie bollette. Lo stesso tipo di aumento è toccato alle aziende. Le ragioni sono diverse e vi rientrano anche quelle geopolitiche in continuo mutamento.

Non meno sottovalutabili le ragioni dietro l’aumento del prezzo del grano, anzi. Il motivo è da leggere nel quadro più ampio del cambiamento climatico e dei danni causati dal riscaldamento globale. In particolare sono state le alte temperatura, la siccità e gli incendi a dare il colpo di grazia alle produzioni di grano nel mondo. Per esempio in Canada, uno dei maggiori esportatori di grano al mondo, la siccità ha causato il crollo della produzione. Anche negli Stati Uniti e in Francia il clima non è stato clemente.

A distanza di mesi, con il bisogno di acquisto di materia prima, la difficoltà nel reperire gas, elettricità e grano a buon mercato, il prezzo della pasta è aumentato e in futuro continuerà a farlo.

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