I metalli preziosi dovrebbero restare sotto pressione anche nel 2016 secondo Goldman Sachs. Il nuovo anno, però, si è aperto all’insegna degli acquisti
La banca d’affari newyorkese Goldman Sachs ha di recente messo a punto un report sulle commodity, dipingendo complessivamente un quadro a tinte fosche per numerose materie prime complice le attese di deterioramento del contesto macroeconomico globale (in particolare dovuto alla frenata della Cina e dei mercati emergenti) e di rafforzamento del dollaro americano, in vista di nuovi aumenti dei tassi di interesse negli Stati Uniti da parte della FED.
I metalli preziosi non dovrebbero far registrare movimenti rialzisti rilevanti, anzi la previsione per il nuovo anno resta abbastanza negativa sia per l’oro che per l’argento. Il metallo giallo, che ha chiuso il 2015 intorno ai 1.060$ l’oncia, sembra poter effettuare un nuovo test dei minimi di periodo posti a 1.046$, livelli che corrispondono ai bottom degli ultimi 5 anni. Secondo Goldman Sachs, l’oro dovrebbe comunque quotare intorno ai 1.100$ entro i prossimi tre mesi, per poi iniziare una nuova fase di deprezzamento.
Gli esperti della banca americana ritengono che la stima corretta sui prezzi da qui a sei mesi sia a 1.050$, mentre quella a dodici mesi a 1.000$ l’oncia. Il trend negativo dovrebbe, invece, essere meno significativo per i prezzi dell’argento. Qui la stima a tre mesi è a 15,3$, che scende a 14,8$ a sei mesi e a 14,5$ a dodici mesi. Il metallo grigio ha chiuso l’ultimo anno sotto i 14$ l’oncia e tecnicamente sembra ben impostato per approfondire il ribasso nelle prossime settimane almeno fino a 13,5$ - 13,2$ l’oncia.
Tuttavia il 2016 sia è aperto, a sorpresa, con un rialzo importante per entrambi i metalli preziosi, che sembrano aver ritrovato – almeno temporaneamente – lo status di bene rifugio, in una giornata come quella odierna caratterizzata dal crollo delle borse di Shanghai e Shenzhen a seguito della pubblicazione di dati macroeconomici poco confortanti provenienti dalla Cina. L’oro è salito fino a 1.083$ , mentre l’argento ha raggiunto quota 14,17$ (per poi scendere nuovamente sotto i 14$).
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