Porcellum, martedì udienza della Corte Costituzionale. Cosa potrebbe succedere?

Valentina Brazioli

1 Dicembre 2013 - 17:04

Il Porcellum è nelle mani della Corte Costituzionale, che già questo martedì ne potrebbe decidere le sorti. Ma cosa succederebbe se venisse dichiarato illegittimo?

Porcellum, martedì udienza della Corte Costituzionale. Cosa potrebbe succedere?

Porcellum e Corte Costituzionale, un binomio che ai più sembrerà curioso, ma che nasconde, forse, la chiave di volta di questa strana legislatura. Proprio martedì, infatti, la nostra attuale legge elettorale finirà sotto lo sguardo attento della Consulta, che ne esaminerà la legittimità costituzionale, e, in caso di palesi violazioni, rischia di sganciare una vera e propria bomba atomica su un panorama politico già di per sé instabile.

L’ordinanza della Cassazione

Ma come si è arrivati a questo? Semplice: nel 2009 27 privati cittadini si sono rivolti al Tribunale di Milano citando in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’allora titolare del dicastero dell’Interno contro l’esistenza delle liste bloccate, che impediscono agli elettori di esprimere preferenze ma che costituiscono l’impianto primario del contestatissimo Porcellum. Un sistema elettorale criticato dai più ma che, nei fatti, sembra impossibile riuscire a cambiare. E allora sarà la Consulta a decidere sia sull’ammissibilità dell’ordinanza inoltrata dalla Corte di Cassazione, sia su eventuali profili di illegittimità costituzionale dell’attuale legge elettorale. Grande attesa, quindi, di sapere quanti e quali punti del Porcellum potrebbero finire sotto la mannaia della Corte, con particolare riferimento al premio di maggioranza attribuito senza la necessità del raggiungimento di una soglia minima e alle liste bloccate.

Cosa deciderà la Consulta?

Ad oggi, tuttavia, è praticamente impossibile fare pronostici sull’effettiva decisione che la Corte Costituzionale potrebbe assumere già questo martedì. Gli esperti in materia vaticinano l’ipotesi che, in realtà, non si arrivi per ora a una vera e propria decisione sulla questione della costituzionalità, ma che ci si pronunci solamente sull’ammissibilità dell’ordinanza proveniente dalla Cassazione, e si rimandi così ogni altra decisione a data da destinarsi.

Gli scenari politici

Ed è proprio quest’ultimo, tuttavia, lo scenario più temuto dalle forze parlamentari dell’opposizione, oltre che da coloro da anni impegnati in prima linea contro una legge elettorale che, di fatto, ha privato il corpo elettorale della possibilità di scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni. Un rinvio della decisione, infatti, farebbe tornare per ora la palla nel campo del Parlamento, dove la legge elettorale giace praticamente esanime nella Commissione Affari Costituzionali del Senato, e dalla quale sembra quasi impossibile possa finalmente emergere un possibile accordo tra le forze politiche. Di fatto, ai tanti proclami provenienti sia da destra che da sinistra, ad oggi non sono conseguite azioni concretamente volte a inaugurare il difficile percorso della riforma elettorale.

Ritorno al Mattarellum?

Sempre in tema di latinismi elettorali, da più parti emerge la suggestiva possibilità che si possa decretare il ritorno automatico al Mattarellum, anche se il precedente del 2012, quando il referendum abrogativo sulla legge elettorale fu bocciato dalla Consulta, non fa ben sperare: in quell’occasione si decretò, infatti, anche il no al ritorno del Mattarellum.

Occhi puntati, quindi, sulla Consulta, con la speranza, da parte di molti, che venga finalmente ufficializzato ciò che appare semplicemente di buon senso: impossibile attribuire circa il 55% dei seggi parlamentari a una forza politica di maggioranza relativa, senza il conseguimento di una soglia minima specifica, e basta con il Parlamento dei nominati tramite liste bloccate.

Argomenti

# Italia

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it