Secondo il SAP e il SAPPE, i poliziotti impiegati nello smistamento profughi e gli agenti della polizia penitenziaria sono esposti al contagio di tubercolosi, ma lo Stato non fa nulla per limitare il rischio infezioni.
Allarme tubercolosi per le Forze di Polizia. Infatti, dopo la denuncia lanciata da un poliziotto contagiato due anni fa da un profugo, nei giorni scorsi è stato rilevato un caso di sospetta tubercolosi nel carcere di Terni.
Il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) e il SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) in queste ultime settimane stanno intraprendendo una battaglia contro le forze governative, rivendicando una maggiore tutela in quanto ogni giorno gli agenti di polizia sono esposti al contagio di tubercolosi e di altre malattie infettive.
Nel dettaglio, il segretario nazionale del SAP Gianni Tonelli nei giorni scorsi ha rilasciato un’intervista al Quotidiano Nazionale commentando la vicenda del poliziotto che nel 2014 è stato contagiato dalla TBC dopo il contatto avuto con un profugo infetto. Nel corso dell’intervista il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia si è lamentato per le condizioni precarie in cui devono lavorare gli agenti che spesso entrano in contatto con persone infette da TBC.
Anche Fabrizio Bonino, segretario Autonomo del SAPPE per l’Umbria, ha posto l’attenzione sulle condizioni precarie in cui si trovano gli agenti di polizia penitenziaria. In particolare Bonino ha dichiarato che dopo un caso di sospetta Tubercolosi nel carcere di Terni, i poliziotti hanno pagato di tasca propria le mascherine utili per fronteggiare il rischio contagio, in quanto “l’Amministrazione penitenziaria non le fornisce”. Vediamo nel dettaglio su quali aspetti si concentrano le proteste dei sindacati di Polizia e Polizia Penitenziaria e quali richieste hanno fatto al Governo.
Allarme Tubercolosi per la Polizia, SAP: “l’equipaggiamento che abbiamo non basta”
Nel corso dell’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, Gianni Tonelli ha espresso il proprio parere sulle condizioni lavorative in cui si trovano i poliziotti incaricati allo smistamento dei profughi.
Il segretario del SAP commentando la vicenda del poliziotto di Ferrara che due anni fa è stato contagiato da un profugo, ha dichiarato: “l’equipaggiamento che abbiamo non basta. Un paio di guanti in lattice e una mascherina da cantiere”.
In effetti un tale equipaggiamento non sembra sufficiente per evitare di essere contagiati dai batteri della TBC. Senza dimenticare che i controlli medici dopo gli sbarchi di numerosi profughi avvengono sommariamente e solitamente non durano più di un minuto. Non sempre quindi si riescono ad individuare i profughi malati di tubercolosi e questi rischiano di venire a contatto con molte persone prima di essere curati.
Il poliziotto ferrarese è ancora in attesa di un indennizzo e per questo è in procinto di fare causa allo Stato. Tonelli ha confermato che il SAP lo appoggerà, in quanto si tratta di un “collega abbandonato al proprio destino”.
La speranza di Tonelli è che la nuova gestione possa cambiare le cose e a tal proposito ha ricordato di avere molta fiducia nel nuovo Capo della Polizia, l’ex prefetto Franco Gabrielli. Per far fronte a questa emergenza (ogni giorno sono impiegati circa 3000 poliziotti per l’accoglienza degli immigrati) bisognerà fornire un’adeguata informazione e parallelamente ci dovrà essere un miglioramento della profilassi.
Allarme Tubercolosi per la Polizia Penitenziaria, SAPPE: “rischio infezioni nelle carceri”
Non sono solamente le Forze di Polizia incaricate allo smistamento di profughi a rischiare di essere contagiati dalla TBC. Infatti, anche all’interno delle carceri italiane, a causa del sovraffollamento, le Forze di Polizia Penitenziaria rischiano il contagio, e non solo di TBC. Infatti, secondo i vari report sulla situazione in cui si trovano le carceri italiane il 60%-80% dei detenuti presenta una patologia sanitaria. Quindi, almeno due detenuti su tre sono malati, e tra questi il 48% di malattie infettive.
L’ultimo caso significativo riguarda una sospetta tubercolosi nel carcere di Terni, dove i poliziotti della Penitenziaria hanno pagato di tasca propria le mascherine da utilizzare per prevenire un eventuale contagio.
Donato Capece, Segretario Generale del SAPPE, ha chiesto l’assunzione di almeno 800 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria, per far fronte ai “reali problemi del carcere”. Infine, Capece ha concluso dicendo:
“È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori”.
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