Anche la pensione può essere oggetto di pignoramento, ma al debitore va sempre garantito un minimo vitale: ecco quali sono i limiti da rispettare aggiornati al 2022.
La pensione rientra tra quei beni che possono essere aggrediti da un creditore: anche questa, infatti, può essere oggetto di pignoramento, pur nel rispetto di un limite stabilito dalla legge il cui importo viene aggiornato ogni anno.
Il pensionato con un forte debito, sia se nei confronti di un privato che verso lo Stato, rischia dunque di dover rinunciare a una parte di pensione, in quanto sarà con il pignoramento che il creditore andrà a soddisfare il proprio credito.
Una tale operazione, al pari del pignoramento dello stipendio, rientra nel cosiddetto pignoramento presso terzi. È l’articolo 543 del Codice di procedura civile a riconoscere al creditore il diritto a soddisfare le proprie pretese anche aggredendo i beni non ancora nella disponibilità del debitore ma di un terzo soggetto (il cosiddetto terzo pignorato).
Con il pignoramento presso terzi, quindi, si procede con l’espropriazione forzata di beni che solo in futuro entreranno nella disponibilità del debitore, come ad esempio lo stipendio, la pensione o anche il TFR (trattamento di fine rapporto).
Le regole per il pignoramento dello stipendio e della pensione sono più o meno simili (ad esempio, il creditore non può acquisire più del cosiddetto minimo vitale) ma ci sono delle differenze. Di seguito trovate tutte le informazioni sul pignoramento della pensione, dai limiti ai quali il debitore deve attenersi alle modalità con cui avviene l’esecuzione forzata.
Quali pensioni possono essere pignorabili
Come prima cosa è bene sottolineare che non tutte le pensioni possono essere oggetto di pignoramento. La regola vuole che tale strumento può riguardare solamente i trattamenti previdenziali, e non quelli assistenziali: per questa ragione, non possono essere soggetto a pignoramento la pensione d’invalidità civile, come pure l’assegno sociale.
Può essere pignorata, invece, la pensione di reversibilità.
Limite pignorabile pensione: come si calcola e importi 2022
Come anticipato, sia per il pignoramento dello stipendio che per quello della pensione c’è un “minimo vitale” da rispettare. C’è una parte di pensione, infatti, che non può essere pignorata in alcun caso.
Il calcolo del limite pignorabile della pensione può sembrare complesso ma non è così. Basta procedere per step per capire come funziona:
- come prima cosa è bene specificare che dalla pensione non può essere toccata la parte d’importo pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Per calcolare questa soglia, che dunque è al riparo da qualsiasi aggressione da parte dei creditori, bisogna prendere l’importo dell’assegno sociale aggiornato al 2022 e aumentarlo della sua metà. Ne risulta che quest’anno, considerando che l’importo dell’assegno sociale è pari a 468,10€, la soglia di pensione non pignorabile è pari a 702,15€;
- della restante pensione può essere invece pignorato 1/5. Per calcolare l’importo effettivo del pignoramento, dunque, bisogna sottrarre dalla propria pensione i suddetti 702,15€ per poi prendere il 20% del risultato.
Pensiamo ad esempio a una pensione di 1.000,00€. La parte che può essere aggredita dal creditore è pari a 297,85€, di cui 1/5 equivale a 59,57€.
Cosa succede in presenza di più creditori?
Qualora ci siano più creditori che ricorrono al pignoramento, allora il limite si alza. Nel dettaglio, della parte che supera l’assegno sociale di 1,5 volte ne potrà essere pignorata - in presenza di due o più creditori - il 40% (quindi i 2/5).
L’importante è che le categorie di crediti siano differenti tra di loro.
Pignoramento della pensione su conto corrente
Tuttavia, qualora il pignoramento riguardi dei ratei di pensione accreditati sul conto corrente del debitore prima dell’attivazione dell’esecuzione forzata il limite pignorabile si calcola in maniera differente. Nel dettaglio, si può pignorare 1/5 della parte eccedente a tre volte l’assegno sociale, ossia 1.404,30€ (importo aggiornato al 2022).
Mettiamo il caso che l’interessato abbia sul conto corrente 2.000,00€. Il primo pignoramento riguarderà 1/5 dell’importo di 595,70€, ossia 119,14€. I successivi pignoramenti saranno invece effettuati direttamente sulla pensione, secondo le regole indicate nel paragrafo precedente, fino a quanto il debito non verrà estinto.
Pignoramento della pensione da parte dell’Agenzia delle Entrate
Anche l’Agenzia delle Entrate può disporre il pignoramento presso terzi per soddisfare alcuni crediti esattoriali. In questo caso, però, il limite pignorabile varia a seconda dell’importo della pensione, ovvero:
- 1/10 per importi fino a 2.500€;
- 1/7 per importi compresi tra 2.500€ e 5.000€;
- 1/5 per importi superiori ai 5.000€.
Come viene pignorata la pensione
L’esecuzione forzata del debito tramite il pignoramento presso terzi può essere richiesta da qualsiasi creditore (privati, banche e Agenzia delle Entrate Riscossione) ma deve essere disposta da un giudice.
In tal caso il pignoramento della pensione può avvenire in diverse modalità:
- aggredendo la pensione del debitore direttamente presso l’ente erogatore (come ad esempio l’INPS) prima che l’importo venga pagato;
- aggredendo la pensione del debitore dopo che questa viene accreditata sul conto corrente, quindi rivolgendosi alla Banca o alla Posta.
Come abbiamo visto in precedenza ci sono dei diversi limiti da rispettare a seconda che si tratti di trattamenti previdenziali accreditati prima o dopo la notifica del pignoramento. Per quelli successivi infatti si considera sempre il limite di 1/5 sulla parte eccedente il minimo vitale; nel secondo caso - quindi se vengono pignorate le pensioni accreditate prima della notifica - il limite è pari ad 1/5 della parte eccedente a tre volte l’assegno sociale.
Come difendersi dal pignoramento della pensione
C’è chi consiglia procedure di dubbia trasparenza per mettere al riparo la pensione dal pignoramento. Ma state attenti: rischiate di trovarvi in guai persino più grandi qualora doveste decidere di seguire dei cattivi consigli.
Fatevi sempre consigliare da un esperto, il quale di certo saprà dirvi cosa fare.
A tal proposito, quello che possiamo dirvi in questa sede è che l’unica strada per evitare il pignoramento della pensione è quella di presentare un’opposizione all’esecuzione, sempre supportati da un legale, e sperare che il giudice riconosca le vostre ragioni.
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