Petrolio sfonda anche 60$, ma può arrivare quasi a 80$ secondo Axa

Nicola D’Antuono

5 Maggio 2015 - 17:19

E’ ancora rally per il petrolio, che ha superato anche quota 60$ al barile. La quotazione è ai massimi da metà dicembre scorso, ma secondo Axa I.M. può arrivare quasi a 80$

Petrolio sfonda anche 60$, ma può arrivare quasi a 80$ secondo Axa

Il prezzo del petrolio sui mercati internazionali è tornato in auge dopo diversi mesi di buio profondo. La quotazione del greggio americano (qualità Light Crude Oil WTI) è passato da area 44$ a oltre 60$ in poco più di un mese, registrando così un apprezzamento del 35% circa. Il recupero è comunque soltanto parziale rispetto al crollo avvenuto nei mesi precedenti. Bisogna considerare, infatti, che il valore di un barile di greggio WTI è passato da un top significativo in area 107$ alla fine del primo semestre del 2014 a un bottom di circa 44$ nel primo trimestre del 2015.

La perdita accumulata in questi mesi si è aggirata intorno al 140%. Si tratta di numeri davvero impressionanti, che riguardano anche il greggio europeo Brent, diventato ormai il riferimento per gli scambi internazionali con un peso che sfiora i due terzi del commercio globale di greggio. Ora il petrolio, dopo aver “accarezzato” per qualche seduta la soglia dei 60$ al barile, è riuscito a sfondare anche questa resistenza chiave di breve termine spingendosi ai top da dicembre scorso a 61$, grazie soprattutto alla spinta dei large speculators (hedge funds in primis), che continuano a mantenere in portafoglio grosse posizioni net long sul greggio.

Un nuovo rally è possibile secondo Damien Buchet, head of emerging markets fixed income per AXA Investment Management, che prevede un ritorno della quotazione del Brent intorno a 70$ - 75$ al barile nella seconda metà del 2015, sebbene non ci siano grosse aspettative di inflazione nelle principali aree economiche mondiali. Da un punto di vista tecnico, il breakout esplosivo di 60$ dovrebbe spingere i prezzi fino a 65$ prima e 70$ poi nel giro di poche settimane. Solo un’eventuale chiusura settimanale inferiore a 55$ - 54$ potrebbe deprimere nuovamente le quotazioni, favorendo un ritorno dei prezzi verso 50$ al barile.

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