Petrolio ai minimi dal 2004 con guerra dei prezzi e tensioni Arabia-Iran

Nicola D’Antuono

07/01/2016

La guerra dei prezzi sul petrolio sta spingendo le quotazioni sui livelli più bassi degli ultimi 11 anni. Sia il Brent che il Wti vicini alla soglia dei 30$ al barile

Petrolio ai minimi dal 2004 con guerra dei prezzi e tensioni Arabia-Iran

Le tensioni geopolitiche tra Arabia Saudita e Iran, che da qualche giorno hanno rotto qualsiasi rapporto diplomatico dopo l’esecuzione da parte di Riad dell’imam sciita Nimr al Nimr, hanno avuto un impatto negativo sui prezzi del petrolio, in caduta libera ormai da oltre un anno e mezzo. Il petrolio Brent ha aggiornato i minimi più bassi dal 2004 a 33$ al barile. Stessa quotazione anche per il petrolio Wti estratto in Texas, che nell’estate del 2014 valeva più di 100$ al barile.

La peggiore crisi diplomatica dagli anni ’80 tra Riad e Teheran, che ha destabilizzato ulteriormente la polveriera mediorientale, sta avendo dunque un effetto negativo sul greggio, soprattutto perché rischia di aggravare la guerra sui prezzi che coinvolge, tra gli altri, proprio i due grandi produttori di petrolio membri dell’OPEC. La monarchia saudita ha da tempo fatto prevalere la sua linea sulla gestione dell’output petrolifero: nessun tetto alla produzione, nessun taglio all’offerta.

L’obiettivo di Riad è spazzare via la concorrenza (sia quella americana dello shale oil, sia quella degli acerrimi nemici iraniani, ma non solo) e poco importa se il crollo dei prezzi va a provocare pericolose tensioni sul bilancio pubblico, con difficoltà di risanamento del deficit senza mettere a punto clamorose misure di austerità. Il mercato saudita è sceso sui minimi degli ultimi due anni e molti colossi del settore energetico sono in affanno.

Ad aggravare il quadro tecnico-fondamentale del mercato dell’oro nero ci hanno pensato poi la nuova frenata economica cinese (con la discesa dell’indice Pmi per il decimo mese consecutivo e il sell-off sull’azionario) e le tensioni per il test nucleare effettuato dalla Corea del Nord. Il sentiment generale è molto negativo (non a caso il Dow Jones ha avuto il peggior inizio d’anno dal 1932) e ciò dovrebbe spingere i prezzi del petrolio ancora più in giù, probabilmente al di sotto della soglia psicologica dei 30$ al barile.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it