L’ultimo report dell’OPEC taglia le previsioni sulla domanda di petrolio nel 2016. Aumentano le stime sull’eccesso di offerta.
L’OPEC ha tagliato le previsioni sulla crescita mondiale della domanda di petrolio nel 2016 e avverte il mercato di possibili ulteriori tagli a causa dell’andamento dell’economia nell’America Latina e in Cina, anticipando un aumento dell’eccesso di offerta di petrolio quest’anno.
Le notizie continuano a manipolare il prezzo del petrolio, ben lontano dal seguire i fondamentali.
L’ultima solo in ordine di tempo, dopo le voci di questa notte su una possibile intesa tra Russia e Arabia Saudita per il congelamento della produzione di petrolio, riguarda il taglio alle stime sulla domanda di petrolio da parte dell’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio.
L’OPEC, inoltre, ha riferito che l’output del produttore più grande dell’Organizzazione, l’Arabia Saudita, si è mantenuto a livelli stabili a marzo - un segnale per cui Riyadh potrebbe fare sul serio circa il piano di congelamento della produzione che sarà discusso questa domenica a Doha.
La produzione di petrolio generale dell’OPEC si mantiene il lieve salita.
OPEC: la domanda scenderà nel 2016
La domanda mondiale di petrolio crescerà di 1.20 milioni di barili al giorno del 2016 secondo il nuovo report dell’OPEC, 50.000 barili in meno rispetto a quanto previsto precedentemente.
In alcuni paesi la domanda potrebbe subire gli effetti di un clima più caldo e dello stop agli incentivi sulla benzina.
"Gli sviluppi dell’economia in America Latina e in Cina sono fonte di preoccupazione",
ha detto l’OPEC.
"I fattori negativi attuali sembrano superare quelli positivi e potrebbero implicare ulteriori revisioni al ribasso della crescita della domanda di petrolio".
Petrolio: previsioni OPEC in contrasto con EIA
Le previsioni dell’OPEC sono in contrasto con le stime della Energy Information Administration statunitense, che invece martedì ha rivisto leggermente al rialzo la sua previsione sulla domanda di petrolio.
Un ulteriore rallentamento della domanda potrebbe essere un grande ostacolo agli sforzi dei produttori per sostenere i prezzi attraverso un congelamento dell’output. Il piano, che sarà discusso domenica a Doha, fino ad ora ha aiutato il prezzo del petrolio a salire e a mantenersi sopra quota 40 dollari al barile, in ripresa dai minimi di 12 anni a quota 27 dollari toccati all’inizio dell’anno.
Il no deciso dell’OPEC alla fine del 2014 ad un taglio di produzione ha alimentato il crollo del prezzo del petrolio. Il tentativo dell’Organizzazione di distruggere l’industria statunitense dello shale oil ha richiesto più tempo di quanto sperato e non è ancora stato raggiunto.
Nel suo report, l’OPEC ha detto di aspettarsi che la produzione esterna al cartello scenderà di 730.000 barili al giorno quest’anno, dato maggiori rispetto ai 700.000 barili al giorno previsti in precedenza.
L’OPEC prevede la domanda di greggio verso il cartello sarà in media 31,46 milioni di barili al giorno nel 2016, in calo di 60.000 barili al giorno dalla previsione del mese scorso.
Il cartello economico composto di 13 membri ha pompato 32.250.000 barili di petrolio al giorno a marzo, con un aumento di 15.000 barili al giorno rispetto a febbraio.
Saranno 790.000 i barili al giorno in eccesso nel 2016 se il cartello continuerà ad estrarre petrolio ai ritmi di marzo, in rialzo dai 760.000 evidenziati nell’ultimo report dell’OPEC.
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