Permessi legge 104: ecco i casi di abuso che fanno scattare il licenziamento

Stefania Manservigi

11 Maggio 2016 - 18:30

Nel caso di abuso dei permessi della legge 104 può scattare il licenziamento del lavoratore. Ecco quando.

Permessi legge 104: ecco i casi di abuso che fanno scattare il licenziamento

La legge 104 ( Legge 5 febbraio 1992, n. 104) costituisce la normativa di riferimento in materia di disabilità garantendo ai soggetti nei confronti dei quali venga attestato un handicap una serie di benefici.
Tra i benefici riconosciuti dalla legge 104 ci sono anche i permessi lavorativi retribuiti che vengono accordati ai parenti di un soggetto con stato di disabilità accertato affinché possano assentarsi dal lavoro per assisterlo.
Tuttavia ci sono dei casi di abuso di tali permessi che possono portare al licenziamento.
Quando si tratta di abuso? Ecco tutti i casi nei quali è possibile incorrere nel rischio di licenziamento.

Legge 104: quando l’abuso nella fruizione dei permessi può portare al licenziamento?
Il rischio in cui incorre chi è beneficiario dei permessi predisposti dalla legge 104 e ne abusa è quello del licenziamento.
Nello specifico quando è possibile incorrere nel licenziamento?
I permessi della legge 104 devono essere sfruttati dal lavoratore che li richiede unicamente per assistere il parente che si trovi in uno stato di disabilità accertato.
Chi utilizza tali permessi per svolgere ulteriori mansioni, infatti, commette una frode sia nei confronti del datore di lavoro sia nei confronti del sistema previdenziale, essendo l’Inps a pagare l’indennità.
In questo caso, quindi, il lavoratore che usufruendo dei permessi della legge 104 svolga mansioni diverse dall’assistenza al familiare disabile può essere legittimamente licenziato.

Legge 104, la decisione della Cassazione sull’abuso dei permessi
Sulla questione è intervenuta anche la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 9217/16 del 6 maggio 2016, ha ribadito la legittimità dei licenziamenti che vengono effettuati nei confronti di coloro che utilizzano i permessi retribuiti della legge 104 per scopi diversi da quelli previsti dalla normativa: coloro che quindi si assentano dal lavoro per assistere un familiare ma svolgono la mansione di assistenza solo parzialmente, dedicando il resto del tempo a disposizione in altre attività, possono essere legittimamente licenziati dal datore di lavoro.
In questi casi, essendo il licenziamento un licenziamento per giusta causa dovuto alla gravità della condotta del lavoratore, non è dovuto il preavviso.
Secondo la Cassazione, infatti, il comportamento posto in essere da quei lavoratori che utilizzano i permessi della legge 104 per svolgere anche altre attività costituisce un abuso di diritto: ad essere lesa è la buona fede del datore di lavoro che viene privato della prestazione lavorativa e dell’Inps nei confronti del quale il lavoratore si rende colpevole del delitto di percezione indebita dell’indennità e utilizzo distorto della prestazione assistenziale.

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