Perché Trump vuole un dollaro più debole?

Marco Frattaruolo

19 Gennaio 2017 - 16:49

Donald Trump vuole un dollaro più debole? Vediamo perché il neo-presidente degli Stati Uniti non vede di buon occhio un dollaro forte.

Perché Trump vuole un dollaro più debole?

Donald Trump vuole un dollaro più debole? Una delle convinzioni di Donald Trump è che il dollaro attualmente sia troppo forte. A confermare in parte questa idea del neo-presidente degli Stati Uniti vi è il dato della Federal Reserve che mostra come il valore della valuta americana abbia superato di circa 7 punti percentuali la media fatta registrare nel corso degli ultimi quattro decenni.

Molti analisti sostengono che un dollaro forte non sia necessariamente dannoso per l’economia a stelle e strisce, ma sono altresì d’accordo con il fatto che questo potrebbe rappresentare un bastone tra le ruote per l’obiettivo che si è posto Trump di rilanciare il settore manifatturiero made in USA.

In un’intervista rilasciata di recente al Wall Street Journal, Trump in merito a una domanda sulla competizione con la Cina ha dichiarato che un dollaro troppo forte “non permetterebbe alle aziende americane di competere con la Cina. Il dollaro forte ci sta uccidendo”.

Come sottolinea la rivista statunitense The Atlantic, le parole di Donald Trump sulla forza del dollaro sono interessanti per una serie di ragioni. In primis perché raramente i neo-presidenti in attesa di insediarsi alla Casa Bianca, al fine di evitare di avere ripercussioni sui mercati, rilasciano dichiarazioni in merito al valore della valuta locale.

A tal proposito un analista finanziario ha dichiarato a Bloomberg:

“Abbiamo lavorato a lungo e duramente per dare forma a un protocollo in cui capi di Stato, ministri delle finanze e banche centrali non menzionino specificatamente i livelli della loro moneta.
Donald Trump ha appena fatto esplodere tutto questo”.

All’indomani della pubblicazione dell’intervista sul Wall Street Journal, le parole di Donald Trump sul valore troppo forte del dollaro hanno in effetti avuto ripercussioni sui mercati con la valuta americana che oltre a perdere lo 0,6% nei confronti dello yuan a 6,8592, ha fatto registrare un indebolimento nei confronti di sterlina ed euro.

In seconda battuta il pensiero di Trump riguardo un dollaro forte che sarebbe controproducente per il rilancio dell’economia degli Stati Uniti rappresenta una rottura con la storica convinzione che un dollaro forte rappresenti una buona cosa per l’America. Un dollaro forte, secondo il pensiero tradizionale, aiuta a mantenere il controllo sui tassi di inflazione e di interesse, attribuendo inoltre ai consumatori americani un maggiore potere d’acquisto all’estero.

Marc Chandler, strategist presso la Brown Brothers Harriman, a tal proposito ha commentato:

“Questa è la prima volta che un presidente eletto sostiene che il dollaro si sia spinto troppo in alto. Trump sta dicendo e facendo cose che nessun altro presidente ha mai detto e fatto prima”.

Perchè Donald Trump vuole un dollaro più debole?

Ciò che più sembra preoccupare maggiormente Donald Trump dell’avere a che fare con un dollaro troppo forte è le ripercussioni che questo può avere sulle esportazioni americane verso i mercati esteri. Un dollaro forte, infatti, sarebbe un freno per le esportazioni americane.

Le dichiarazioni di Donald Trump possono però essere anche lette nell’ottica della retorica che ha contraddistinto la sua ultima campagna elettorale, durante la quale aveva più di una volta dipinto la Cina come una vera e propria manipolatrice della propria valuta al fine che questa potesse garantirle di mantenere un vantaggio competitivo sulle esportazioni.

Anthony Scaramucci, consulente di Trump, ospite al World Economic Forum di Davos in tal senso ha rincarato la dose, dichiarando:

“Bisogna prestare attenzione all’aumento del valore della moneta, non solo per quello che sta succedendo a livello internazionale, ma per l’impatto che questa potrebbe avere all’interno degli Stati Uniti".

Nonostante i commenti di Donald Trump, volti ad indebolire il dollaro, gli analisti sono convinti che in futuro il valore del dollaro sia comunque destinato a crescere.

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