Riforma pensioni: quali sono le ultime notizie sulle pensioni anticipate? Ecco tutti gli aggiornamenti su pensione anticipata, costi Ape, Quota 41, lavoratori precoci e lavori usuranti.
Riforma pensioni: le ultime novità sulle pensioni riguardano ancora i costi dell’Ape e la flessibilità in uscita per quei lavoratori che decideranno di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro.
Continua incessantemente il lavoro del governo per stabilire definitivamente i contorni della penalizazzione Ape, in particolare quanto costa l’uscita anticipata e quanto durerà il prestito pensionistico per i lavoratori che sceglieranno di andare in pensione anticipata.
Ieri il governo si è incontrato con i sindacati Cgil Cisl e Uil rappresentati dai segretari confederali e dai segretari generali delle federazioni dei pensionati. Al centro dell’incontro si è parlato di anticipo pensionistico Ape, di Quattordicesima, lavoratori precoci e attività usuranti.
L’incontro tra Nannicini e i sindacati ha portato ad individuare l’età minima che i lavoratori devono possedere per poter usufruire dell’Ape e andare in pensione anticipata: l’anticipo pensionistico infatti sarà accessibile a partire dai 63 anni.
Ma vediamo tutti gli ultimi aggiornamenti sulla riforma pensioni, sulla possibilità della pensione anticipata, i costi dell’Ape, la Quota 41 e i lavoratori precoci e lavori usuranti.
Pensione anticipata: requisiti e durata dell’Ape
Per poter usufruire dell’Ape e andare in pensione anticipata l’età minima richiesta sarà di 63 anni e di conseguenza l’anticipo della pensione sarà pari a 3 anni e 7 mesi.
Sembrerebbe essere questo il compromesso che hanno raggiunto i sindacati e il governo durante l’incontro che si è tenuto ieri presso il Ministero del lavoro ma manca ancora un accordo scritto che metta nero su bianco come funzionerà davvero l’Ape e quali saranno i costi che i lavoratori dovranno sostenere con la pensione anticipata.
Secondo quanto riportato dall’Ansa l’Ape potrebbe essere sperimentata dal governo per due anni dal 2017 fino al 2018.
Per chi decide di andare in pensione anticipata con l’Ape fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi grazie al prestito bancario dovrà poi sostenere una rata che potrà arrivare fino al 25% del valore della pensione.
Il costo dell’Ape però aumenta: alla rata del 25% infatti si dovranno aggiungere anche i tassi di interesse.
Resta invece a costo zero l’anticipo pensionistico in caso di Ape Social per disocuppati e per coloro che non superano i 1.200 euro netti al mese.
Per poter accedere all’Ape oltre alla possibilità di un prestito bancario si potrà sempre ricorrere alla c.d. Rita, la Rendita integrativa temporanea anticipata ma solo se durante l’attività lavorativa si ha aderito ad un fondo pensione.
Per approfondire:
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Riforma pensioni: lavoratori precoci e lavori usuranti
Resta ancora molto caldo il dibattito sui lavoratori precoci.
I sindacati infatti vogliono stabilire regole precise sulla pensione dei lavoratori c.d. precoci, coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni e che sempre per i sindacati dovrebbero andare in pensione raggiunta la Quota 41 di contributi.
Al termine dell’incontro la Cgil infatti ha ribadito come il tema della Quota 41 costituisca una priorità per il sindacato che rinnova la sua "preoccupazione per lo svuotamento di un intervento sul tema del lavoro precoce, anche smentendo diverse ipotesi che erano state prospettate nel corso degli incontri che si sono tenuti nelle settimane precedenti”.
Le intenzioni del governo sulla pensione dei lavoratori precoci sono ancora poco chiare: sembrerebbe infatti che il governo stia pensando a ridefinire i requisiti dei lavoratori precoci per poter andare in pensione ma non senza l’assenso dei sindacati.
Stesso discorso anche per i lavori usuranti: l’intenzione del governo è quella di allargare la platea delle attività usuranti in modo da farvi rientrare anche altre categorie di lavoratori come gli edili.
Il prossimo incontro con i sindacati è previsto per il 21 settembre e l’obiettivo del governo resta quello di chiudere il confronto prima della fine del mese.
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