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Pensioni, novità: pensione anticipata e penalizzazione Ape per tutti? Ecco le intenzioni del Governo
lunedì 12 settembre 2016, di
Pensioni: le ultime novità sulle pensione anticipata e l’Ape, l’uscita anticipata dei lavoratori, riguarderanno tutti.
La riforma delle pensioni del governo Renzi diventa ogni giorno sempre più chiara e nonostante il governo debba ancora incontrare i sindacati, escono le prime indiscrezioni sul costo dell’Ape sull’importo della pensione.
In una lunga intervista come ha riportato il Corriere dela Sera infatti il sottosegretario alla presidenza del consiglio Tommaso Nannicini ha fornito i primi dettagli su pensione anticipata, Ape, Quattordicesima e pensioni d’oro, visto che il presidente dell’Inps Tito Boeri continua a spingere per un taglio alle pensioni più alte, magari attraverso il versamento di un contributo.
Vediamo allora le ultime notizie pensioni che riguardano la pensione anticipata, la penalizzazione Ape, Quattordicesima e pensioni d’oro.
Pensione anticipata: quali sono i costi della penalizzazione Ape?
Nell’intervista rilasciata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Tommaso Nannicini si possono indivuduare quale saranno i costi della penalizzazione Ape per coloro che decideranno di andare in pensione anticipata.
Secondo un esempio formulato dallo stesso Nannicini, in caso di una pensione da 1.000 euro al mese, i costi effettivi della pensione anticipata dovrebbero aggirarsi sui 50/60 euro al mese per circa 20 anni.
Mentre in caso di Ape Social il costo della penalizzazione Ape sarà tendenzialmente pari a zero.
L’Ape Social infatti dovrebbe riguardare particolari categorie di lavoratori che saranno individuati grazie ad un accordo tra governo e sindacati.
Spiega infatti il sottosegretario Nannicini:
Per chi lavora un anno di anticipo costerà una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni. Se la persona è meritevole di tutele perché disoccupato, fa lavori rischiosi...magari ha un disabile in casa, in tutti questi casi il costo è zero.
L’Ape Social avrà un taglio pari a zero solamente per le pensioni inferiori ai 1.500 euro lordi al mese, quasi l’80% del totale.
In caso di pensioni più sostanziose il taglio Ape sarà del 3% annui.
Pensione anticipata: Ape anche per gli statali
La possibilità di andare in pensione anticipara riguarda tutti, anche i dipendenti pubblici che potranno scegliere l’Ape e subire però la penalizzazione.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Tommaso Nannicini ha chiarito infatti che l’Ape riguarderà tutti i dipendenti e consentirà di poter andara in pensione anticipata rispetto a quanto previsto dalla Legge Fornero ai lavoratori nati tra il 1951 e il 1953:
L’anticipo pensionistico è per tutti, indipendentemente dalla gestione previdenziale. Quindi vale per gli autonomi, per le partite Iva della gestione separata, artigiani, commercianti.
Non solo Ape per gli statali quindi, ma saranno inclusi nell’Ape anche i commercianti e partite Iva.
Confermato poi, come anticipato nei giorni scorsi, la penalizzazione Ape pari al 5% quale taglio sull’assegno pensionistico per chi decide di accedere all’Ape.
Pensioni: limite Quattordicesima fino a 1.000 euro?
Anche sulla Quattordicesima il sottosegretario Nannicini conferma le indiscrezioni che sono circolate nei giorni scorsi.
Il limite di reddito che consentirà di poter acceredere alla Quattordicesima,sarà pari a 1.000 euro e permetterà di includere un altro milione di pensionati.
Tuttavia l’importo della Quattordicesima scenderà di circa 100 euro mensile, mentre subirà un aumento fino al 20% l’importo della quattordicesima dei pensionati che già la prendono.
Taglio alle pensioni d’oro: quali sono le intenzioni del governo?
Infine sul problema dei vitalizi e le pensioni d’oro, il governo sembra andarci cauto.
Mentre il presindente dell’Inps Tito Boeri continua ad invocare una soluzione ad un problema che secondo lui riguarda l’equità non la sostenibilità delle pensioni, auspicando l’introduzione di un contributo a carico dei pensionati d’oro, il governo sembra escludere un eventuale ricalcolo.
Secondo Nannicini il rischio sarebbe troppo alto poichè i ricalcoli non sono semplicissimi e si finirebbe per mettere le mani nelle tasche sbagliate.
Per questo motivo sulle pensioni d’oro il governo avrebbe deciso di fermarsi.